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Olio: Unaprol e Ice lavorano per nuovi percorsi di internazionalizzazione

Ha funzionato e continua a sviluppare buoni esiti commerciali l’intesa operativa siglata nel 2010 tra l’Ice e l’Unaprol nell’ambito dell’accordo di programma con il Ministero dello sviluppo economico. Un segnale positivo per l’extra vergine italiano. L’intesa si è conclusa lo scorso anno ma ancora oggi vi sono segnali di crescita della domanda dell’olio veramente italiano di qualità sui mercati che sono stati oggetto dell’intesa operativa e di quelli limitrofi.

Di collaborazione tra Unaprol e Agenzia Ice, nell’ambito di nuovi percorsi di internazionalizzazione, si è discusso nell’incontro tra i due direttori generali Pietro Sandali per Unaprol e Roberto Luongo per l’Agenzia Ice. I due alti dirigenti hanno sottolineato il clima di proficua collaborazione instauratosi tra il consorzio olivicolo italiano e la stessa Agenzia che ha visto di recente, sul mercato di Taiwan, contrastare con iniziative congiunte di sensibilizzazione dei consumatori, azioni fraudolente in danno dell’olio extra vergine di oliva made in Italy.

Dagli Stati Uniti, al Canada, al Giappone ad Hong Kong, all’Austria e Singapore l’Italia detiene la pole position; mentre in Brasile, Cina, Corea, India e Russia l’olio italiano gareggia tra le prime quattro postazioni di mercato, ma indossa sempre la maglia rosa per la qualità dell’extra vergine e per il valore del prodotto esportato. In una indagine l’osservatorio economico di Unaprol, traccia lo sviluppo della domanda di qualità del mercato dell’extra vergine made in Italy nei Paesi dove sono state effettuate iniziative congiunte tra Unaprol e Agenzia Ice.

Il quadro che emerge è positivo e presenta ulteriori prospettive di crescita della domanda del prodotto di qualità sui mercati anche attraverso azioni di incoming in Italia di operatori e buyer esteri in coincidenza della prossima campagna di raccolta.

DOVE L’OLIO ITALIANO È PIÙ FORTE

STATI UNITI - Nel mercato americano l’Italia detiene una quota di mercato pari al 51%. Cresce in valore del 2% nel 2013 rispetto al 2012 e detiene una quota di mercato pari a al 54%.
AUSTRIA - Primato dell’Italia con una quota nel 2013 al 48%.
BRASILE - L’Italia sul mercato brasiliano occupa la quarta posizione come fornitore di oli vergini, dopo Portogallo, Spagna e Argentina detenendo una quota pari al 7%. L’analisi dei dati in volume evidenzia però un aumento del 2% nel 2013 rispetto al 2012 delle quantità importate dall’Italia. La tendenza si mostra analoga analizzando i dati in valore.
CANADA – Italia in pole position con una quota di mercato per il 2013 pari al 70%.con, a partire dal 2009, un trend in crescita.
CINA - L’Italia è il secondo fornitore di oli vergini. Nel 2013 detiene una quota di mercato, pari al 21%. I dati in valore evidenziano un’analoga tendenza ed un incremento del 16% delle importazioni cinesi in valore dal nostro paese nel 2013, rispetto al 2012.
COREA - In Corea l’Italia occupa il secondo posto come fornitore di oli vergini e si evidenzia una incremento delle quantità pari al 14% nel 2013 rispetto al 2012. Analoga tendenza al rialzo è riscontrabile anche nei valori (+37% nel confronto con il 2012).
GIAPPONE - L’Italia è il primo fornitore di oli vergini, con una quota ascrivibile al 45%. Nel 2013 rispetto al 2012 si osserva un aumento del 6% delle quantità importate dal Giappone, rispetto all’anno precedente.
HONG KONG- L’Italia detiene la posizione di primato fra i fornitori di oli vergini sul mercato di Hong Kong, con dati in tenuta nel confronto 2013 su 2012.
INDIA - L’Italia è il secondo fornitore di oli vergini del mercato indiano.
RUSSIA - L’Italia è il secondo paese con una quota del 26%. Le quantità importate sono cresciute del 18% nel 2013 rispetto al 2012. Analogo andamento per i dati in valore.
SINGAPORE - L’Italia detiene la prima posizione fra i fornitori di oli vergini, con un aumento bel 2013 rispetto al 2012 sia sul fronte dei volumi, sia sul fronte dei valori.

in data:25/07/2014

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