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Olio, il 70 per cento esportato è extravergine

Dall'analisi degli scambi effettuato dall'osservatorio economico di Unaprol l'export made in Italy nel 2012 cresce del 3,5% sul 2011

Roma- Non solo vino a Verona, ma anche olio, uno dei prodotti del Made In Italy che maggiormente traina l’agroalimentare italiano all’estero. Come consuetudine anche per l’edizione 2013 VeronaFiere, in concomitanza con Vinitaly (7-10 aprile), ha predisposto un allestimento ad hoc per le produzioni olearie italiane. A partire da oggi dunque via anche al Sol, il Salone internazionale dell’extravergine di qualità, e spazio ai numeri sul comparto.

Primi ad ufficializzare il positivo trend dell’export dell’olio è Unaprol nella giornata inaugurale della fiera. Segno positivo- l’osservatorio economico del Consorzio olivicolo italiano per l’Italia nel 2012 per la bilancia commerciale dell’olio. Dall’analisi degli scambi risulta infatti che il surplus risultante è pari a 114 milioni di euro determinato da una contrazione del 4,5% degli esborsi per le esportazioni e da un aumento del 2,5% del fatturato legato all’export.
Nel 2012 l’Italia ha acquistato dall’estero olio per circa 1.100 milioni di euro, con introiti che hanno superato 1.200 milioni di euro. Le importazioni hanno superato di 183mila tonnellate l’export.

I volumi importati, nel 2012, hanno quasi raggiunto il livello di 600 mila tonnellate, ma hanno registrato una flessione del 4,2% attribuibile in misura maggiore al segmento degli oli d’oliva. Gli approvvigionamenti dalla Spagna hanno subito una contrazione del 12%, determinate prevalentemente dalla diminuzione della produzione spagnola.

Segno positivo della bilancia per le esportazioni pari a 416 mila tonnellate, con una progressione del 3,5% rispetto al 2011. Anche in questo caso è stata determinante la performance degli oli di maggior pregio (extra e vergini), che concorrono al 70% delle vendite all’estero. Il made in Italy vola con buoni risultati verso gli Usa, con 133 mila tonnellate di olio esportato (con una progressione del 5,3% in quantità e del 4% in valore), in Germania dove si sono raggiunti livelli di 48 mila tonnellate di olio esportate ( +6,6% in volume e +3,2% in valore), e in Giappone, dove la performance è migliorata di molto, con una crescita del 24% in quantità e del 20% in valore. Tra i Paesi nuovi consumatori si segnalano Cina e Russia, con un incremento dell’export del 18% sia in volume, sia in valore. “E un segnale che premia gli sforzi delle imprese italiane che producono alta qualità”. Ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano che aggiunge “questi dati confermano la carica positiva dei programmi di promozione del consumo consapevole realizzati in tutto il mondo da Unione Europea, dall’Italia e da Unaprol”.


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