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Olio d’oliva: trasparenza e qualità le parole d’ordine del ministro Catania

Il responsabile del dicastero agricolo di Via XX Settembre appoggia le richieste degli olivicoltori non trascurando di elencare le criticità del settore a partire dalla non adeguata remunerazione del prodotto

Roma – Sul rilancio dell’olio italiano garantisce in prima persona il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania. Parole d’ordine da oggi in poi saranno trasparenza e qualità. Approvando e dichiarando soddisfazione per le misure comunitarie e nazionali che riguardano la salvaguardia del mercato degli oli d’oliva,  il responsabile del dicastero agricolo di Via XX Settembre si è schierato apertamente e senza mezze misure dalla parte degli olivicoltori.

Gli olivicoltori italiani – ha detto il ministro - chiedono giustamente un riconoscimento per la qualità del loro prodotto, che non sempre è remunerata dal mercato. Abbiamo lavorato a fondo per dar loro una risposta e sono convinto che stiamo procedendo nella giusta direzione”.
“L’olio d’oliva – ha aggiunto Catania – è uno dei prodotti simbolo dell’agroalimentare italiano, ma la filiera di produzione e commercializzazione presenta alcune criticità strutturali che ho ritenuto di affrontare con decisione. Non c’è un’adeguata remunerazione degli olivicoltori, e questo dipende anche dalla scarsa trasparenza sull’origine del prodotto. Ciò impedisce una giusta valorizzazione della qualità dell’olio italiano. Ho condotto in questi mesi un lavoro impegnativo, sia a Bruxelles sia a Roma, e i risultati sono incoraggianti. La Commissione Europea ha raccolto le nostre sollecitazioni e ha varato un piano d’azione che tende a tutelare le produzioni di qualità. Il Parlamento sta approvando nuove disposizioni a garanzia dei produttori e dei consumatori. Infine, il Ministero ha inviato a Bruxelles un provvedimento che regolamenta la leggibilità delle informazioni sull’origine in etichetta ed in attesa dell’approvazione di quest’ultimo è stata adottata una circolare che richiama gli operatori al rispetto delle norme comunitarie chiedendo loro di assicurare che in etichetta le informazioni riguardanti l’origine siano facilmente individuabili, chiaramente leggibili e distinguibili dal resto delle informazioni”.

La posizione del ministro è stata apprezzata e condivisa da Unaprol. Bene - ha commentato il presidente de Consorzio olivicoltori italiani Massimo Gargano - la circolare del Mipaaf sulla trasparenza delle informazioni in etichetta per l'olio di oliva". " Questa circolare – ha continuato - anticipa alcune delle norme già contenute nel disegno di legge 3211, attualmente in discussione in commissione agricoltura del Senato e rafforza le norme a garanzia della qualità del prodotto nei confronti dei consumatori previsto dall'43 del decreto sviluppo appena approdato a Palazzo Madama da Montecitorio. Per Unaprol - ha affermato Gargano - si tratta di un ulteriore passo in avanti che aggiunge un ulteriore tassello a quel mosaico di opportunità che le imprese del settore e la buona rappresentanza del comparto olio di oliva aspettavano da tempo per operare sul mercato in un clima di certezza e correttezza. Non bisogna peró abbassare la guardia - ha poi concluso Gargano - perché la contraffazione del settore dell'olio di oliva sfiora ormai il miliardo di euro. Per questo motivo, ha poi concluso Gargano, vanno approvate le norme contenute nel decreto sviluppo, ma va completato l'iter legislativo del disegno di legge 3211 per completare un quadro normativo in cui operare in assoluta trasparenza".


Le Informazioni più chiare in etichetta
Nonostante le normative europee sull’etichettature dell’olio, che impongono di indicare in etichetta l’origine degli oli di oliva vergini ed extravergini, ci si è resi conto del fatto che, con alcuni escamotage grafici e tipografici, le indicazioni obbligatorie possono essere rese poco intellegibili ai consumatori, aggirando così di fatto le finalità del legislatore.
Per questo il Ministero ha predisposto un decreto in materia che stabilisce le dimensioni minime obbligatorie dei caratteri in etichetta in modo tale che le informazioni riguardanti l’origine siano chiaramente leggibili e facilmente individuabili.
In attesa dell’approvazione da parte di Bruxelles del provvedimento e per prevenire una vanificazione della normativa sull’indicazione dell’origine in etichetta per gli oli vergini ed extravergini d’oliva il Ministero delle politiche agricole ha predisposto una circolare in materia di informazioni obbligatorie sull’origine e sui controlli nel settore dell’olio d’oliva nella quale si chiede alle imprese produttrici di assicurare che in etichetta le informazioni riguardanti l’origine siano: facilmente individuabili, chiaramente leggibili e distinguibili dal resto delle informazioni.
Gli organi di controllo valuteranno, quindi, non solo la presenza delle informazioni sull’origine in etichetta ma anche la leggibilità della stessa verificando, se del caso, la sussistenza di illeciti amministrativi sanzionabili o illeciti penali.

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