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Olio di palma sostenibile certificato: Italia prossima al traguardo del 100%
Ottimo risultato dell’Italia e in particolare dell’industria alimentare italiana nella corsa verso la piena sostenibilità della filiera dell’olio di palma. Secondo il Report Annuale 2020 dell'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile di recente pubblicazione, nel 2019 la percentuale di olio di palma certificato dalla Roundtable on Sustainable Palm Oil (Rspo) utilizzato dall’industria alimentare è arrivata al 92%. Il restante 8% proviene comunque da produttori che hanno adottato politiche di sostenibilità Ndpe, ovvero impegnati nella lotta alla deforestazione, allo sfruttamento delle torbiere, dei lavoratori e delle comunità locali.
Il 98% dell’olio di palma certificato utilizzato dall’industria alimentare italiana è di tipo Rspo “Segregato” ovvero tenuto fisicamente separato dal convenzionale olio di palma lungo tutta la catena di approvvigionamento, mentre appena il 2% è certificato secondo il primo livello di certificazione (Mass Balance), che permette una commistione tra olio di palma da frantoi certificati e olio di palma convenzionale durante il trasporto e lo stoccaggio.
L’Italia è il 5° paese al mondo per numero di imprese aderenti con 226 aziende associate a Rspo, dato in costante aumento. Cresce anche un altro indicatore, molto importante per il miglioramento dell’awareness da parte del consumatore, ovvero il numero di licenze per l’utilizzo del marchio RSPO: 27 nel 2016, 34 nel 2017, 47 nel 2018 e 53 nel 2019. Numeri che devono ancora migliorare, ma che confermano- spiega una nota- il reale e progressivo avvicinamento all’obiettivo del 100% di olio di palma certificato sostenibile entro il 2020 fissato dalla Dichiarazione di Amsterdam del 2015, che impegna i Paesi firmatari, compresa l’Italia, a promuoverne l’impiego.