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Olio di oliva, la produzione è in ripresa

Stimato da Ismea, Unaprol e Cno un 6% in più rispetto alla precedente campagna

Primi cenni di ripresa per la produzione dell'olio d'oliva. A certificarlo sono Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), Cno (unione nazionale di associazioni di produttori di olive e di olio di oliva) e Unaprol (Consorzio olivicolo italiano) che prevedono una produzione di olio di pressione pari a circa 550mila tonnellate, il 6% in più rispetto alla precedente campagna, ma al di sotto della media delle ultime quattro campagne.

Un piccolo rialzo nella produzione che comunque non crea grandi entusiasmi negli addetti ai lavori

La riduzione delle produzioni - spiega in una nota Ismea – oltre ad essere legata alle condizioni climatiche, appare ormai una tendenza consolidata. Una situazione – si precisa - non solo dovuta all’effetto dell'introduzione del pagamento unico, ma anche per i problemi strutturali legati alla bassa redditività.

All'aumento dei costi di produzione, infatti, non si affiancano prezzi di mercato sufficientemente remunerativi, e questo induce molti produttori a non raccogliere. Il comparto – viene precisato ancora - ha subito nel 2009 una caduta verticale dei listini dell'extravergine (-18%), del vergine (-19,7) e del lampante (-19,8), solo in parte compensata dal recupero delle quotazioni dell'extravergine e del vergine, avvenuto nel corso dei primi nove mesi del 2010. A questo si aggiunge l’elemento legato alla riduzione degli interventi di potatura per risparmiare sui costi che però intensificano l'effetto dell'alternanza produttiva tra anno di carica e anno di scarica.

L’insieme dei fattori citati si affiancano poi – commenta ancora Ismea - la sempre maggiore attenzione alla qualità. Questo determina l'apertura dei frantoi anticipata rispetto a quello che poteva essere considerato fino a qualche tempo fa un calendario normale. Un anticipo – spiegano meglio i tecnici, che quest’anno è stato un po' rallentato dalle condizioni meteoclimatiche. Allo stesso tempo lo sviluppo vegetativo degli oliveti, in generale, è stato favorito da una rilevante piovosità che ha caratterizzato tutto il periodo invernale, consentendo alle piante un buon accumulo di acqua.

E’ difficile in ogni caso – chiariscono - dare un'indicazione perchè il clima tardo primaverile e dell'inizio dell'estate ha condizionato lo sviluppo vegetativo in modo molto differente, e la situazione si presenta difforme addirittura tra aree attigue. In conclusione, terminano gli esperti - volendo trovare un filo conduttore si può sottolineare l'ottimo recupero delle regioni centrali, dopo uno scarso 2009, e la flessione di tutte le regioni del Nord.

Al Sud, invece la crescita è sostenuta essenzialmente da Puglia, Campania e Sardegna, mentre per le altre si stimano volumi inferiori rispetto al 2009. A livello regionale le stime Ismea indicano un incremento della produzione in Puglia (+10/15%), Campania (+5/10), Toscana (+15) e Marche (+15) e una significativa ripresa per la Sardegna (+40), Lazio (+35/40), Umbria (+35) e Abruzzo (+15/20) dopo le pessime performance della scorsa campagna. Al contrario riduzioni si prospettano in Basilicata (-15/-20), Sicilia (-5/-10) e, per il terzo anno consecutivo, Calabria (-5/-10). per il Settentrione attesi cali in tutte le Regioni.


Sulle stime di produzione 2010-2011 diramate e realizzate dalla rete di rilevazione di 6mila aziende Unaprol, dislocate in punti chiave del territorio italiano, con la collaborazione di Ismea si è espresso il presidente dell’Unaprol Massimo Gargano

E’ la politica dei controlli – ha detto Gargano - la nuova frontiera dell’impegno pubblico istituzionale che Unaprol, chiede alle Istituzioni italiane ed europee di sostenere in sede di accordi internazionali sul commercio mondiale.

“Proprio perché è da tutti riconosciuto come il migliore – ha aggiunto Gargano - l’olio extra vergine di oliva, made in Italy, è il più imitato nel mondo ed è quello che è più sottoposto al rischio di contraffazioni commerciali e sofisticazioni alimentari. Il nostro punto di forza – ha poi affermato è la rintracciabilità delle qualità e delle quantità del prodotto che Unaprol – consorzio olivicolo italiano è in grado di garantire con le sue 470 filiere certificate su 500 a livello nazionale di cui ben 122 già transitate nel sistema dell’alta qualità”.
Il momento è favorevole perché non vi sono giacenze di rilievo della scorsa campagna e quest’anno avremo un leggero aumento della produzione in Italia che sarà di buona qualità.

“Saremo come sempre i primi ad arrivare sui mercati con la migliore produzione di qualità – ha aggiunto Gargano - e avremo l’opportunità di realizzare prezzi più vantaggiosi perché il sistema delle aziende in tracciabilità è l’unico in grado di garantire al consumatore mondiale la vera squadra del I.O.O.% di alta qualità italiana. Per questo - ha concluso Gargano - serve una politica seria dei controlli per difendere il migliore prodotto italiano, dal falso made in Italy”.

in data:21/10/2010

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