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Olio, il guadagno è solo per pochi
Il report di Massimo Occhinegro per Olio Officina evidenzia un quadro desolante: se da un lato i volumi di vendita sono elevati, in quantità e in valore, il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, è estremamente basso
Roma- Il comparto oleario italiano è in sofferenza, ma nessuno se ne accorge. Le aziende italiane esibiscono fatturati significativi, ma gli utili, tranne quelli di poche imprese virtuose, restano piuttosto esigui. A segnalarlo è uno studio effettuato da Massimo Occhinegro per Olio Officina. L’indagine disponibile gratuitamente sul portale di Olio Officina Food Festival (www.olioofficina.com) prende in considerazione i bilanci di venti aziende olearie, tutte di proprietà italiana
Il report, dal titolo Analisi economica su venti imprese del comparto olio di oliva, Confronto gli esercizi 2010 e 2011" è stato pensato- si legge in una nota - allo scopo di sensibilizzare intorno alle sorti future del comparto, con la chiara volontà di reagire allo stato di quiescenza che sta attraversando da anni il settore.
Il quadro – si legge ancora - è desolante: se da un lato i volumi di vendita sono elevati, in quantità e in valore, il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, è estremamente basso. A fronte di un fatturato complessivo di circa 1,7 miliardi di euro, relativo a oltre il 50% del fatturato consolidato del settore, il risultato netto è stato pari solo a circa 15 milioni di euro, corrispondendo a una media dello 0,87%. Il che significa che per ogni 100 euro di fatturato, il guadagno netto è pari a soli 87 centesimi. Una vera delusione se si pensa che la qualità nutrizionale e sensoriale dell’olio extra vergine di oliva è stata da sempre percepita come un valore. Il risultato è che le aziende- si spiega nel dettaglio - che riescono a spuntare buoni margini di guadagno sono poche. Ci perdono tutti: olivicoltori, frantoiani, confezionatori, commercianti, e perfino la Grande distribuzione organizzata