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Palazzo Chigi salva lo yogurt. No all'utilizzo di latte concentrato, conservato e in polvere

Accolto dal Consiglio dei Ministri il parere della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati

Roma - Il Consiglio dei Ministri ha messo la parola fine alla possibilità di realizzare yogurt con latte in polvere o concentrato.  E' infatti stato accolto il parere favorevole espresso dalla Commissione Agricoltura della Camera di Deputati sul Decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria 2007/61 sul latte conservato o disidratato. La decisione conferma il mantenimento della normativa prevista dalla legge 138/74 con la quale si proibisce l’uso di latte concentrato, conservato e in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari.

 A darne notizia è il ministro per le Politiche agricole Saverio Romano. “Ancora una volta questo governo - dice il responsabile del dicastero di Via XX Settembre - dimostra di voler difendere e sostenere la qualità della nostra produzione agroalimentare. Era importante impedire l’utilizzo di latte in polvere e latte concentrato al posto di quello fresco per la produzione di yogurt e formaggi. In questo modo garantiamo allo stesso tempo il mantenimento di un alto standard qualitativo della nostra produzione ed evitiamo possibili contraccolpi negativi sul prezzo del latte”.

 Tra le prime a manifestare soddisfazione per la decisione del Consiglio dei ministri è Coldiretti

Il divieto all’utilizzazione - commenta il presidente della Coldiretti Sergio Marini-  del latte in polvere e concentrato nella produzione di yogurt e formaggi è una risposta chiara ed importante alle esigenze di qualità e trasparenza dei consumatori ma anche all’impegno dei circa 40mila allevatori italiani che ogni giorno nelle stalle mungono latte fresco di grande qualità. 

“E’ stato definitivamente chiarito - ha sostenuto Marini - che lo yogurt in Italia si continuerà a fare con il latte fresco senza inganni, come si aspettano i consumatori e gli allevatori”. Le nostre preoccupazioni sono state raccolte positivamente dal Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano in Consiglio dei Ministri dove - sostiene Marini - è stato approvato un testo che fa definitivamente chiarezza. Una vittoria del Made in Italy ottenuta anche grazie - ha precisato Marini - alle rassicurazioni giunte dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo rispetto alla corretta interpretazione da dare al parere espresso dalla sua Commissione. E’ stato difeso un prodotto che secondo una analisi della Coldiretti è sulle tavole di ben 7 italiani su dieci che ne consumano un quantitativo superiore ai sette chili a persona ogni anno, proprio per le sue caratteristiche di naturalità.

“La cooperazione agricola - commenta invece Fedagri-Confcooperative -  plaude alla decisione del Consiglio dei Ministri che, impedendo l’utilizzo di latte in polvere e concentrato al posto di quello fresco per la produzione di yogurt e formaggi, ha evitato che il nostro Paese subisse un blitz sleale volto a tutelare interessi estranei alla nostra filiera”.

“Il nostro paese – spiega Tommaso Mario Abrate, Presidente del settore lattiero-zootecnico di Fedagri-Confcooperative – fonda la sua competitività sulla qualità delle produzioni e su una trasparente informazione ai consumatori sulla quale non si possono fare sconti. Questa ferma presa di posizione da parte del nostro governo segna un precedente che deve convincere chi intende modificare le regole del settore con spregiudicatezza che la strada giusta per la crescita passa da un confronto leale con la filiera e dal rispetto degli irrinunciabili interessi nazionali, in un contesto competitivo sempre più difficile che vede le cooperative costantemente al fianco dei produttori per la valorizzazione del latte”.

Anche Confagricoltura apprezza che non ci siano state forzature inaccettabili come si paventava e che, oltre a disorientare i consumatori, avrebbero avuto conseguenze disastrose per le aziende agricole italiane.

“Mantenendo la situazione normativa inalterata si potrà assicurare - spiega l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - il mantenimento di elevati standard qualitativi, evitare contraccolpi negativi alle quotazioni della materia prima ed assicurare un’effettiva tutela dei consumatori.

“Vanno evitate - conclude Confagricoltura - iniziative destabilizzanti il precario equilibrio del mercato lattiero caseario nazionale e vanno invece adottate normative che consentano, attraverso la valorizzazione del prodotto e delle sue qualità, di migliorare la tutela delle imprese”.

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