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Crack Parmalat, in cantiere uno sconto di pena per Calisto Tanzi
Chiesta dal procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello una rideterminazione della condanna. Intanto è stato convocato il Cda del gruppo di Collecchio per valutare l'Opa di Lactalis
Roma - Non elemosina colpi a sorpresa il processo per il crack Parmalat da circa mille milioni di euro. E ‘infatti stato chiesta dal procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello nella sua requisitoria all'udienza iniziata oggi innanzi alla Quinta sezione penale della Suprema Corte una rideterminazione al ribasso della pena che deve scontare l'ex patron Calisto Tanzi. La condanna è stata di dieci anni di reclusione per aggiotaggio emessa dalla Corte d'Appello di Milano il 26 maggio 2010. In ogni caso, a parte questi episodi prescritti, ad avviso del pg, è da confermare, nel resto, la condanna e l'accusa di colpevolezza per Tanzi.
Inoltre Iacoviello ha chiesto il rigetto del ricorso di Giovanni Bonici, ex presidente di Parmalat Venezuela, condannato in appello a due anni e sei mesi. Chiesto anche l'annullamento senza rinvio perchè il fatto non costituisce reato della condanna a tre anni di reclusione per Luciano Silingardi, consigliere indipendente del gruppo Parmalat. Per la procura della Suprema Corte deve essere anche respinto il ricorso di Bank of America e del suo funzionario Luca Sala, già in precedenza assolto sia in primo che in secondo grado insieme agli altri funzionari dell'istituto di credito.
Relativamente ai ricorsi presentati dalle 17 parti civili contro il proscioglimento dei consigliere indipendenti di Bank of America, Enrico Barachini e Paolo Sciumè, il pg Iacoviello ne ha chiesto il rigetto. L'udienza riprenderaà domani e si concluderà mercoledì prossimo con le arringhe dei difensori di Tanzi, il professor Filippo Sgubbi e l'avvocato Giampiero Biancolella
Intanto è convocato per domani pomeriggio a Milano il consiglio di amministrazione di Parmalat che dovrà valutare il prezzo fissato da Lactalis per l'opa annunciata la scorsa settimana. La procedura è un passaggio obbligatorio per il board, che dovrà decidere se considerare congruo il prezzo di 2,60 euro per azione indicato dal gruppo francese, con la possibilità di affidare la valutazione a un advisor.
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