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Parmalat, arriva l'aut aut di Granarolo. Il gruppo alimentare minaccia l'uscita dal progetto italiano

La cooperativa bolognese chiede di entrare sin dalla prima ora nella cordata tricolore o abbandonerà il piano alternativo a quello del gruppo francese Lactalis

Roma - La cordata italiana per Parmalat rischia di rompersi prima di essere costituita. Il rischio c’è ed è concreto. E’ infatti di queste ultime ore, secondo indiscrezioni, la presa di posizione del gruppo bolognese Granarolo di non voler far parte del piano industriale se la sua richiesta di entrare sin dalla prima ora nel progetto, che stanno mettendo in piedi la Cassa Depositi Prestiti e le banche italiane (Unicredit, Mediobanca , Bnl, Intesa Sanpaolo) per bloccare il tentativo di scalata del gruppo lattiero-caseario transalpino Lactalis, non fosse accettata.

Un' istanza, che a quanto si apprende, mette in serio imbarazzo la Cassa Depositi Prestiti e le banche tricolori che si troverebbero a imbastire un'operazione esclusivamente finanziaria e priva, almeno per il momento, di un perno industriale, dopo che anche la Ferrero ha lasciato cadere l'invito ad unirsi al progetto. Il progetto sembra dunque a un bivio. Allo stato attuale delle cose una decisione formale non è ancora stata adottata anche se, secondo boatos, sarebbe maturata l'intenzione di non coinvolgere da subito il gruppo alimentare di Bologna.

Se ciò accadrà è probabile che Granarolo uscirà dalla cordata visto che il suo interesse è quello di essere il perno industriale dell'operazione e di monetizzare i propri asset. In pratica l’obiettivo è avere voce nella governance di Parmalat e garantire gli interessi degli oltre mille produttori di latte riuniti in Granlatte, la cooperativa che detiene l'80% del gruppo bolognese. Scendere in campo solo a operazione conclusa, secondo gli addetti ai lavori-  relegherebbe Granarolo in una posizione subordinata.

Intanto il tempo stringe. Martedì prossimo ci sarà a Roma vertice italo-francese e Parmalat, con molta probabilità, sarà uno dei piatti forti. Mentre entro i primi di maggio dovrà essere lanciata l’eventuale opa anti-Lactalis.

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in data:23/04/2011

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