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Parmalat: l'inchiesta sulla scalata della Lactalis produce quattro indagati per insider trading e aggiotaggio
La Guardia di finanza perquisisce tutte le società coinvolte a vario titolo nell'operazione che portò a fine marzo scorso alla vendita a Lactalis del 15 per cento del Gruppo di Collecchio
Roma - Un epilogo che forse qualcuno auspicava. La scalata Lactalis su Parmalat potrebbe interrompersi bruscamente dopo il lancio dell’Opa (Offerta pubblica di acquisto). Sono infatti quattro gli indagati per insider trading e aggiotaggio informativo nell'ambito dell'inchiesta del pm di Milano Eugenio Fusco sulla scalata del gruppo lattiero-caseario francese.
In queste ore sono scattate perquisizioni e acquisizioni di documenti e materiale informatico negli uffici di quattro banche, di due società di consulenza e in una abitazione. In particolare la guardia di finanza sta perquisendo tutte le società coinvolte a vario titolo nell'operazione che portò a fine marzo scorso alla vendita a Lactalis del 15 per cento di Parmalat, in modo da permettere ai francesi di arrivare al 29 per cento dell'azienda di Collecchio. Nello specifico le perquisizioni sono relative alle fasi dell'acquisto, il 22 marzo, da parte di Lactalis, del pacchetto di azioni Parmalat in mano ai tre fondi esteri Skagen, MacKenzie e Zenit e alle oscillazioni del titolo in Borsa a partire dal 26 gennaio, quando i tre soci esteri uscirono allo scoperto.
Al momento risulta indagato Fabio Cane' (Intesa Sanpaolo) per insider trading e la moglie Patrizia Micucci (Socgen) è stata iscritta nel registro degli indagati per aggiotaggio. Massimo Rossi, candidato nella lista presentata dai fondi esteri per il cda di Parmalat e Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia, advisor degli stessi fondi, sono le altre due persone indagate per aggiotaggio nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano. Indagate anche Intesa Sanpaolo . Societe' Generale e la banca d'affari Lazard in base alla legge sulla responsabilita' amministrativa degli enti. Lazard, nell'ambito della scalata, ha svolto il ruolo di advisor dei tre fondi esteri da cui Lactalis ha comprato il 15,3% di Parmalat
Intanto per domani, in tarda mattinata, è previsto a Milano il consiglio di amministrazione dell'azienda di Collecchio. Il Cda, già convocato a suo tempo per l'approvazione dei conti trimestrali, esaminerà con ogni probabilità anche la 'fairness opinion' stilata dall'advisor Goldman Sachs sull'Opa annunciata dai francesi a 2,6 euro per azione. L'azienda, per mettere a punto il parere di congruità sul prezzo dell'offerta Parmalat si sta avvalendo anche della collaborazione degli studi legali Lombardi Molinari, Shearman & Sterling e Legance.
Gli addetti ai lavori prevedono che gli advisor sosterranno che 2,6 euro non è un prezzo equo, alla luce anche del fatto che Lactalis ha pagato le azioni Parmalat 2,8 euro per rilevare le quote in mano ai tre fondi stranieri. I consiglieri, dunque, con molta probabilità daranno parere negativo, non raccomandando l'offerta agli azioniti. Non è da escludere comunque che il board si esprimi sull'Opa in una successiva riunione, dopo che la Consob ha dato il via libera al prospetto. La Commissione sta completando l'istruttoria sul documento e il verdetto è atteso nei prossimi due giorni, tra domani e venerdì.
Allo stesso tempo nella giornata di domani , alle 18, l'amministratore delegato di Parmalat, Enrico Bondi, terrà la conference call con gli analisti sui conti trimestrali probabilmente per l'ultima volta. Il prossimo cda per l'approvazione della semestrale è in calendario per il 27 luglio e per quel tempo si saprà a chi andrà il controllo dell'azienda di Collecchio L'assemblea per il rinnovo del board è invece fissata per fine giugno.
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