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Parmigiano Reggiano: banca dati di casari in pensione per caseifici in difficoltà
Messa a disposizione dal Consorzio del Parmigiano Reggiano una banca dati di casari in pensione ed ex addetti alla produzione che possono essere richiamati dai caseifici in difficoltà. Al Mipaaf si chiede una deroga al disciplinare per salvaguardare la produzione. La quasi totalità dei nostri 330 caseifici- ha dichiarato il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli- si trova in province fortemente colpite da Covid-19 come Reggio Emilia, Parma, Modena, Mantova e quindi è impensabile sperare di restare immuni”.
“Per far fronte alla potenziale carenza di organico dovuta ai contagi, il Consorzio ha creato – prosegue-una rete di coordinamento per mettere a disposizione delle aziende una banca dati di casari in pensione ed ex addetti alla produzione che possono essere richiamati dai caseifici in difficoltà. Dal punto vista operativo – ha concluso Bertinelli - non abbiamo problemi perché il trasporto del latte dalle stalle ai caseifici è consentito così come la produzione del formaggio che è considerata ‘comprovata necessità lavorativa’ dal Dpcm del 9 marzo”
Viene ricordato che sono 2.820 i produttori che conferiscono il latte ai caseifici del Parmigiano Reggiano. Nel 2018 la produzione di Parmigiano Reggiano ha impiegato 1,92 milioni di tonnellate di latte pari al 15,9% dell’intera produzione italiana. Il Parmigiano Reggiano è la prima Dop per valore alla produzione con 1,4 miliardi di euro.