Agronews
Parmigiano Reggiano: nove milioni per i caseifici colpiti dal terremoto
Produttori e Consorzio del Parmigiano-Reggiano "staccano" un assegno da 9 milioni di euro a favore dei colleghi (39 strutture tra Modena, Reggio Emilia e Mantova, con oltre 600 allevatori collegati) colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio.
L'intervento di solidarietà – che si aggiunge a quelli che hanno caratterizzato i giorni immediatamente successivi al sisma e ne anticipa probabilmente altri che potrebbero scattare tra pochi mesi – è stato deliberato stamane dall'Assemblea generale del Consorzio, e si traduce in un contributo straordinario, a carico dei caseifici, pari a 2 euro per forma: circa 6,4 milioni (la produzione annua, infatti, viaggia attorno ai 3,2 milioni di forme) cui il Consorzio aggiunge un euro/forma (altri 3 milioni di euro, in sostanza) attingendo alle risorse derivanti dai contributi aggiuntivi versati dai caseifici in cui si sono verificati eccessi di produzione rispetto alle indicazioni contenute nei piani produttivi.
"Questa – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è un'ulteriore dimostrazione della coesione del sistema del Parmigiano-Reggiano e della responsabilità dei produttori, che nonostante oggi siano sensibilmente penalizzati rispetto al 2011 sul versante delle quotazioni (2 euro/kg in meno rispetto al luglio dello scorso anno, con un calo del 18%), hanno aderito ad una proposta di sostanzioso aiuto a favore dei caseifici terremotati". L'aiuto consentirà di contenere i danni, compensando parzialmente un declassamento del prodotto danneggiato che non verrà grattuggiato, ma fuso o classificato come rifiuto.
"Un'azione per i caseifici – spiega Alai – ma non di meno a favore dell'assoluta tutela dei consumatori, che peraltro non esclude ulteriori interventi che saranno valutati in funzione dell'andamento del mercato nei prossimi mesi".
Già a novembre, nella prossima assemblea, si rifaranno i conti, e nel caso in cui le quotazioni all'origine superassero i 9 euro per le forme prodotte negli ultimi 4 mesi del 2011, su queste (circa un milione) scatterebbe un ulteriore contributo di solidarietà per altri 3 milioni, che si potrebbe rinnovare anche sulle forme del primo quadrimestre 2012 (altri due milioni con quotazioni superiori ai 9 euro/kg o addirittura 4 milioni con quotazioni superiori ai 10 euro).
"Questa continuità collegata al mercato – spiega il presidente Alai - sancisce un principio di responsabilità e di affiancamento che va ben oltre l'emozione suscitata dal dramma che si è consumato per tanti caseifici e allevatori: stabilisce, infatti, la rinuncia, protratta nel tempo, ad una parte del proprio reddito a beneficio di chi ha più bisogno, riaffermando così quei valori di solidarietà, di coesione e di condivisione che caratterizzano il nostro sistema e conferiscono anch'essi, al nostro prodotto, quell'unicità che lo rende il più noto formaggio del mondo".
Il contributo straordinario di solidarietà deliberato oggi dall'assemblea dei produttori di Parmigiano-Reggiano si aggiunge, peraltro, ad una straordinaria mobilitazione che ha segnato queste settimane.
"Siamo davvero grati ai consumatori, alle catene distributive, ai caseifici, alle autorità, ai volontari che hanno operato nei caseifici – afferma il presidente del Consorzio – per una gara di generosità che ha consentito di superare, già oggi, 1,4 milioni di euro derivanti dalla vendita del formaggio caratterizzato dal bollino "1 euro per rinascere", ma anche di raccogliere altre consistenti offerte spontanee: insieme alla gratitudine, confermiamo ancora una volta ai consumatori che il prodotto inidoneo alla vendita a seguito del terremoto è destinato ad altri usi e che seguendo le modalità di aiuto indicate dal Consorzio o attenendosi a quelle di enti affidabili si possono evitare quelle frodi e speculazioni che si erano già affacciate nelle ore successive al doppio sisma".
Sul fronte delle operazioni di svuotamento dei magazzini distrutti, intanto, dal Consorzio giunge la conferma che il tutto si dovrebbe concludere entro il mese di agosto: a terra, oggi, restano infatti 60.000 forme, cioè il 10% circa di quelle cadute a fine maggio.