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Filiera Corta

Pasqua: nei ristoranti vince la formula del "tutto compreso"

Quantificato dalla Fipe in circa quattro milioni il numero di persone che festeggeranno la festività nei locali pubblici per una spesa media di 40 euro

Roma – Saranno quasi quattro milioni gli ospiti dei ristoranti nel giorno della Resurrezione. La spesa complessiva è stimata in 172 milioni di euro, in leggero calo rispetto al 2011. La previsione è del centro studi Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). La formula al ristorante nella maggioranza dei casi sarà quella del “tutto compreso” per una spesa media di 40 euro a persona. Stessa modalità, per il pranzo di Pasquetta dove sono attesi circa due milioni e mezzo di consumatori (anche per le previsioni di pioggia) per una spesa stimata in 100 milioni di euro.


«In un momento di difficoltà della congiuntura economica – ha commentato il presidente Fipe, Lino Stoppani – non c’è da aspettarsi miracoli. Gli italiani hanno sempre meno soldi per il tempo libero e sono intimoriti da un futuro che presenta incertezze. Per fortuna ci sono molti ristoranti che consentono agli italiani di passare una festività fuori casa rispettando la tradizione anche a tavola, con il menu pasquale del proprio territorio, senza necessariamente spostarsi troppo dai luoghi di residenza».

Poco potrà aiutare alla ristorazione per Pasqua il flusso di turisti. La movimentazione all’interno dell’Italia subirà un ulteriore calo rispetto ai dati registrati lo scorso anno (andarono in vacanza meno di quattro milioni) e tale contrazione non sarà compensata dai segnali incoraggianti del turismo d’oltre Oceano, mentre si spera nelle offerte provenienti dall’Europa legate alle formule last minute.

Analizzando le vendite al dettaglio un'indagine dell'Adoc segnala invece che l’acquisto delle tipiche uova sono scese del 12% rispetto allo scorso anno, complice anche un rincaro del prezzo del 22%". "Per la prima Pasqua di recessione – spiega il presidente dell'Adoc Carlo Pileri - registriamo un pesante calo delle vendite dei tipici prodotti della festivita'. Gli acquisti delle uova di Pasqua sono scesi del 12%, quelli delle colombe dell'8%, per l'agnello si registra un calo del 5,5% delle vendite. Tanto – incalza il presidente - che le classiche offerte in mercati e supermercati sulle colombe e sulle uova sono state anticipate di due giorni rispetto allo scorso anno. Invariate le vendite di salame e pizze pasquali. In aumento, del 2%, solo la vendita delle uova fresche".

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