Filiera Corta
Passa attraverso i salumi Dop e Igp la dieta perfetta
Recenti studi dimostrano che i valori nutrizionali dei prodotti dimostrano un sostanziale miglioramento della composizione in nutrienti. Nell'ultimo ventennio il contenuto lipidico è diminuito fino al 50%
Roma- Il timbro della bontà lo avevano già conquistato. Ma oggi, oltre ad essere accreditati come buoni e gustosi, possono avere un importante apporto nella vita alimentare di tutti i giorni. I salumi italiani - a parere degli operatori del settore e di ricercatori- possono aggiungere un importante miglioramento dei valori nutrizionali. A certificarlo in particolare sono stati Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) - ora Cra-Nut (Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) - e Ssica (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari), al termine di un’indagine promossa da Isit (Istituto Salumi Italiani Tutelati) e Ivsi (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani). Lo studio, durato due anni, ha evidenziato un sostanziale miglioramento della composizione in nutrienti dei salumi italiani, di cui ben 37 possono fregiarsi del riconoscimento di tutela Dop e Igp dell’Unione Europea.
L’indagine ha dimostrato come, nell’ultimo ventennio, il contenuto lipidico totale nei salumi sia diminuito, in alcuni casi, fino al 50%. Riduzioni sensibili, anche del 40%, sono state riscontrate nelle componenti dei grassi saturi e del sale. Inverso, invece, il trend seguito dai grassi insaturi, responsabili della riduzione del colesterolo LDL nel sangue. Questa diminuzione del contenuto lipidico ha portato anche a un miglior equilibrio tra il contenuto di acidi grassi saturi e insaturi.
Il notevole calo della componente lipidica è stato bilanciato da un aumento delle proteine fino al 23%. Dato che le proteine, per ogni grammo assunto, forniscono meno chilocalorie rispetto ai grassi (4 contro 9), si è ottenuta una riduzione dell’apporto energetico dei salumi che, in alcuni casi, supera il 30%. Più completo, rispetto al passato, è risultato anche il profilo dei micronutrienti. Se l’apporto di vitamine B1, B2 e B3 (tiamina, riboflavina e niacina), coinvolte in moltissimi processi cellulari, era già noto, la nuova analisi ha rilevato una presenza significativa di vitamina B6 (piridossina), che si lega a numerosi enzimi del metabolismo dei composti azotati. Inoltre l’attuale dieta del suino, alla base del cambiamento nel profilo nutrizionale della carne, ha permesso di ottenere tagli contenenti piccole quantità di vitamina E, un antiossidante naturale coinvolto nei meccanismi di mantenimento dell’integrità cellulare.
UNA DIETA EQUILIBRATA
La rilevanza dei salumi nella dieta attuale è cresciuta anche in seguito alle evoluzioni delle abitudini. Oggi, infatti, quasi un italiano su tre consuma almeno un pasto al giorno lontano da casa, con la conseguenza di poter dedicare meno tempo alla pausa pranzo. Da qui l’esigenza di scegliere alimenti gustosi, pratici e dal profilo nutrizionale equilibrato. Un ruolo che i salumi dimostrano quotidianamente di poter rivestire, nelle quantità suggerite per una sana alimentazione, se abbinati a una fonte di carboidrati, frutta e verdura. In questo modo è assicurato l’apporto di tutti i nutrienti necessari a garantire un pasto leggero e completo. Un esempio? Un panino con mortadella Bologna IGP, pomodoro e lattuga, abbinato a un frutto, apporta circa 400 chilocalorie e rispetta il bilanciamento nutrizionale indicato dalla dieta mediterranea.
L’impiego dei prodotti Dop e Igp è stato rivalutato nei contesti della ristorazione collettiva, scolastica e assistenziale. In una fase della vita in cui il paziente necessita di un’alimentazione adeguata per favorire la guarigione ed evitare il rischio di ricadute, i salumi italiani Dop e Igp, grazie alla loro appetibilità, digeribilità e masticabilità, possono favorire una corretta alimentazione e rappresentano un’alternativa facilmente attuabile anche a casa.