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Food Mania

Pasta fatta in casa, la passione è nel dimenticatoio

Secondo un'indagine della Cia nel 2020 solo lo 0,4 per cento della popolazione (224 mila individui su 61 milioni) avrà dimestichezza con la realizzazione di fettuccine, gnocchi, cannelloni, ravioli, agnolotti

Roma - La voglia di pasta non tramonta, ma cala il desiderio di farsela in casa. E' quanto emerge da un'indagine realizzata dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, i cui primi risultati sono stati presentati nel corso dell'iniziativa ''Pasta e Papa'' all'interno del ''Salone del gusto'' di Torino.

Se negli anni '60 oltre il 40 per cento della popolazione metteva le ''mani in pasta'', tra gli anni '80 e il 2000 la percentuale scendeva ad una persona ogni 30. Attualmente - si legge in una nota - solo 2 persone su 100, (si tratta principalmente di ultra sessantenni) si dedicano alla preparazione del prodotto. Fatti salvi i professionisti dei fornelli, la pasta in casa sta diventando solo un ricordo per le famiglie italiane, e stando a questo trend, nel 2020 solo lo 0,4 per cento della popolazione (224 mila individui su 61 milioni) avra' dimestichezza con la realizzazione di fettuccine, gnocchi,cannelloni, ravioli, agnolotti, sagne, pici e pizzoccheri. Numeri alla mano, per sintetizzare, meno di un italiano su cento.

La ricerca segnala inoltre come la smarrita manualita' nell'impastare abbia portato verso percentuali irrisorie il dato di coloro i quali, quotidianamente, si fanno il pane in casa. Questa disabitudine o disaffezione, verso pasta e pane fatti in casa, appannaggio di prodotti pronti, industriali o artigianali, allontana - si spiega - sempre di piu' i consumatori dalla consapevolezza sul cibo. A questo va aggiunto - si dice ancora - è preoccupante l'approccio degli italiani verso la lettura dell'etichettatura che accompagna la pasta: su un campione di 100 persone interrogate, per 85 di loro, il primo elemento che rintracciano sulla scatola, dopo il peso, e' quello relativo al tempo di cottura. Tutto ciò sta a significare - si conclude - che e' proprio il tempo, o meglio ritmi e tempistiche dell'attuale vita frenetica dei nostri giorni, il nemico numero 1 della pasta fatta in casa.

in data:27/10/2012

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