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Peste suina: Cia, primo caso in Lombardia. Evitare subito catastrofe nazionale
La Peste suina africana (PSA) è arrivata in Lombardia. Se non si interviene subito, sarà catastrofe nazionale. Con il ritrovamento accertato, in queste ore, di una carcassa di cinghiale infetta a Bagnaria (Pavia), zona tra l’altro del salame Varzi Dop, è drammaticamente a rischio la regione con la maggiore produzione di derivati da carne suina d’Italia e tra le principali al mondo. Cia-Agricoltori Italiani lancia l'allarme e chiede al Commissario straordinario per la PSA, Vincenzo Caputi, immediate azioni risolutive.
“La situazione è gravissima -fa sapere il presidente di Cia Lombardia, Paolo Maccazzola-. Serve arginare questa piaga, prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di derivazione suina. Non possiamo lasciare in mano ai cacciatori e alle guardie forestali tutta la responsabilità del contenimento, sono necessari abbattimenti fatti in maniera mirata e soprattutto in tempi rapidi. La Regione -aggiunge Maccazzola- si era già mossa per contenere il fenomeno, ma ora vanno intensificati i controlli e gli abbattimenti nella zona colpita”.
“A questo punto, con l’estate inoltrata, già noto elemento di criticità sul fronte della PSA, chiediamo che venga attivato l’esercito -interviene il responsabile nazionale Cia per la fauna selvatica, Gabriele Carenini-. Bisogna ridurre drasticamente il numero dei cinghiali in circolazione e farlo con personale qualificato. Rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare, ma occorre agire adesso”.
La suinicoltura è un pilastro chiave della zootecnia italiana che è forte di tante produzioni regionali di altissima qualità. “L’emergenza cinghiali e il fenomeno della PSA sono stati per troppo tempo sottovalutati -chiosa il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- lasciando, appunto, che una produzione fondamentale del nostro Made in Italy agroalimentare venisse compromessa. Siamo ormai a 7 regioni coinvolte dall’epidemia. È ora di dire basta -conclude Fini- a salvaguardia del settore, come di tutti gli sforzi fatti fino a ora, anche per tutelare l’export delle produzioni suinicole nazionali. La PSA avanza, dobbiamo farlo anche noi. Chiediamo al Governo di supportare la struttura commissariale con tutti gli strumenti necessari e di darci finalmente ascolto, riformando la legge 157/92”.