Filiera Corta
Poco "sostenibile" e non troppo sana l'alimentazione degli italiani
Da uno studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano emerge che la classica "scatoletta" e' molto usata: il 40% degli intervistati la utilizza tutte le settimane e di questi, il 10%, consuma cibo in scatola dalle 2 alle 4 volte a settimana
Roma- Cibi in scatola due o quattro volte a settimana, patatine fritte e snack: e' poco "sostenibile" e non troppo sana l'alimentazione degli italiani secondo quanto rileva uno studio dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano che ha analizzato le abitudini alimentari di circa 1200 individui, 47,3% donne e 52,7% uomini di eta' compresa fra 18 e 90 anni, con un Bmi medio molto simile (27,6 kg/m2 per le femmine e 27,4 kg/m2 per gli uomini). Dallo studio e' emerso che si utilizza molto pesce conservato che richiede un notevole dispendio di energia per conservazione e lavorazione. La classica "scatoletta" e' molto usata: il 40% degli intervistati la utilizza tutte le settimane e di questi, il 10%, consuma cibo in scatola dalle 2 alle 4 volte a settimana. Il consumo di patate rimane una preferenza degli italiani: solo il 5% degli intervistati afferma di non consumarle mai, mentre quasi il 70 % ne fa uso settimanalmente, di questi il 34% da 2 a 4 volte. Ma dal campione risulta che troppo spesso e' consumata sotto forma di fritto o snack. Il sacchetto di patatine e' utilizzato dal 60% degli intervistati e quasi il 20% di essi lo usa piu' volte a settimana. L'impatto negativo di questo consumo non e' solo sulla salute per via dell'altissimo valore calorico, sale, grassi e scarso senso di sazieta', ma anche sull'ambiente. Infatti, questi snack hanno un imballaggio non riciclabile che spesso non viene riposto tra i rifiuti contribuendo a peggiorare l'inquinamento ambientale.
Anche lo zucchero e' molto impiegato, il 50% degli intervistati lo consuma quotidianamente, anche piu' volte nella giornata. Gli alimenti raffinati come lo zucchero richiedono lavorazioni complesse e inquinanti, sono quindi poco sostenibili tutti i prodotti eccessivamente dolci e prodotti con farine raffinate come biscotti e brioches. Gli alimenti semplici e integrali invece non sono molto graditi e non rientrano nelle abitudini degli intervistati: il 50% non consuma mai il pane integrale e solo un 11% lo mangia almeno 1 volta al giorno. Il 60% del campione adopera invece pane bianco, e il 30% di questi arriva a mangiarne anche 2-3 porzioni al giorno.
I cereali raffinati sono impiegati dal 97% degli intervistati, mentre il 55% non utilizza mai l'integrale. Infatti, piu' della meta' degli intervistati non mangia mai pasta e riso integrale, ma nemmeno farro o orzo. Lo studio ha considerato diversi alimenti ed e' stato possibile concludere che l'olio d'oliva viene usato praticamente da tutti. Il 90% non utilizza mai la margarina e solo occasionalmente il burro. Dalle interviste emerge che il formaggio stagionato e' entrato nelle abitudini degli italiani, soprattutto grattugiato sul primo piatto, un consumo che fa coincidere il gusto con la buona alimentazione perché, oltre che insaporire, apporta nutrienti essenziali e puo' essere assunto anche da chi e' intollerante al latte perché non contiene lattosio. Si osserva invece che non siamo abituati a mangiare gli alimenti freschi. Inoltre, anche l'utilizzo di frullati e centrifughe e' davvero basso. Beviamo poca acqua del rubinetto; berne di piu' aiuterebbe a risparmiare bottiglie di plastica. Le uova sono consumate una volta a settimana, mentre la carne e il pesce sono utilizzati come maggior fonte proteica dagli intervistati. Sicuramente il piatto a cui quasi nessuno vuole rinunciare e' la pizza. Solo il 5 % degli intervistati non la mangia mai, mentre il 40% lo fa almeno una volta a settimana e un altro 40% anche piu' volte.