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Pomodoro, al via progetto “Tomato Blockchain”

Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, ed Ez Lab srl, Pmi innovativa specializzata in soluzioni digitali avanzate per il settore Smart Agri-food,  hanno dato il via a un progetto sperimentale Tomato Blockchain che, grazie all’impiego della tecnologia blockchain, punta a valorizzare la produzione del pomodoro di qualità, garantendone l’origine, la sicurezza e i valori sociali da trasferire al consumatore finale, certificando tutti i passaggi del processo di produzione e trasformazione.

Il progetto sarà avviato in due aziende pilota associate ad Anicav, una nel bacino Nord, Rodolfi Mansueto Spa, e l’altra nel bacino Centro Sud, Compagnia Mercantile d’Oltremare Srl, che coinvolgeranno una o più Op. EZ Lab ha sviluppato diverse soluzioni Blockchain dedicati al settore Agri Food, come le piattaforme software AgriChain e AgriOpenData per la tracciabilità e la certificazione digitale dei prodotti agricoli e dell’intera filiera agroalimentare.

“Come Associazione – dichiara Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV - abbiamo deciso di implementare un progetto pilota ad hoc che tenga conto delle peculiarità della filiera del pomodoro da industria, delle reali esigenze delle nostre aziende e delle richieste dei consumatori in termini di qualità e sicurezza. Il nostro auspicio è che Tomato Blockchain possa diventare un modello replicabile all’intero settore offrendo ai consumatori, grazie all’integrazione della tecnologia blockchain, massima trasparenza e garanzia sulla qualità delle nostre produzioni.”  

“Orgogliosi e fieri dell’opportunità di sviluppare questo progetto con Anicav – dichiara Massimo Morbiato, Ceo e founder di EZ Lab – un’associazione attenta alle necessità dei suoi associati, della comunità, dell’ambiente e che vuole garantire la trasparenza e la fiducia dei consumatori. EZ Lab mette in campo tutte le sue competenze in ambito blockchain, tecnologia che siamo tra i primi ad aver applicato con successo all’economia reale, con i suoi oltre 40 progetti di tracciabilità in diverse filiere sull’agrifood e su altri settori”. 

L’applicazione di questa tecnologia favorirà anche la commercializzazione estera della produzione made in Italy, contribuendo alla lotta alla contraffazione e all’ “Italian Sounding”. Il monitoraggio tramite blockchain, inoltre, sarà utile a garantire tutta la filiera e individuare fenomeni di caporalato o pratiche scorrette nei confronti dell’ambiente e delle comunità locali. 

in data:30/09/2020

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