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Pomodoro da industria, accordo raggiunto al nord
Dopo una lunga ed intensa trattativa con la parte agricola, è stato raggiunto l’Accordo Quadro per la gestione dalla prossima campagna di trasformazione del pomodoro nel bacino Nord Italia. L’accordo prevede la conferma dell’impianto contrattuale del 2021 per la parte normativa, con un prezzo di riferimento che, con un incremento di oltre il 18%(108,50 a tonnellata), il più elevato di sempre, fa registrare un aumento di circa il 40% in soli quattro anni.
“È prevalso il senso di responsabilità. – dichiara Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato territoriale del Bacino Nord di Anicav – Nonostante il periodo non semplice per l’industria, abbiamo riconosciuto, non senza difficoltà, un significativo aumento del prezzo medio rispetto alla scorsa campagna per venire incontro alle criticità espresse dalla parte agricola. Si tratta, naturalmente, di un incremento, senza precedenti, legato alla straordinarietà del momento che stiamo vivendo caratterizzato dalle vicende belliche che stanno causando aumenti in campo energetico, dal particolare andamento dell’inflazione nonchè da una importante siccità nel nostro bacino produttivo.” In stallo, invece, la trattativa nel Bacino Centro Sud dove la parte agricola ha messo sul tavolo una ingiustificata richiesta di gran lunga superiore a quanto riconosciuto al Nord.
“Come Anicav stiamo facendo la nostra parte. - afferma Marco Serafini, Presidente di Anicav - L’aumento del costo della materia prima andrà a sommarsi all’incremento generalizzato dei costi di produzione, in particolare degli imballaggi primari e secondari e dell’energia, creando non poche difficoltà alle aziende. Il nostro auspicio è che tutti gli altri attori della filiera riconoscano gli sforzi che l’Industria di trasformazione sta facendo”.