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Pomodoro di Pachino, l'ira di Galan e Prestigiacomo sulla proposta di un boicottaggio del prodotto
Durante la trasmissione Rai "Bontà loro" il conduttore di "Occhio alla Spesa" Alessandro Di Pietro propone uno sciopero del pomodorino perchè la filiera sarebbe controllata dalla mafia. Dura la reazione dei ministri all'Agricoltura e all'Ambiente
Roma - Monta la polemica contro la Rai dopo la proposta di Alessandro Di Pietro, conduttore della trasmissione “Occhio alla Spesa”, di boicottare i pomodori di pachino. A scatenare polemiche e affermazioni al vetriolo dopo "Bontà loro" di Maurizio Costanzo.
è appunto la proposta fatta dal conduttore perchè la filiera sarebbe controllata dalla mafia .
La polemica è scoppiata perchè durante la trasmissione di due giorni fa è stato mandato in onda uno spezzone d'intervista al procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso che ha parlato delle infiltrazioni mafiose nel settore alimentare e ha citato il caso del pomodorino tipico siciliano che viene trasportato nel mercato di Fondi, a Latina, per essere confezionato e poi trasferito nuovamente in Sicilia per la distribuzione nei grandi magazzini. Passaggi è stato spiegato durante la trasmissione che farebbero lievitare i costi al consumo, fino a 11 volte il prezzo alla produzione, che è di 50 centesimi in media. Da qui la proposta di Di Pietro di fare lo sciopero del pomodorino.
Una proposta che ha provocato l’immediata reazione del ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan. “Ritengo – ha detto il ministro - prioritario in termini assoluti la lotta e il contrasto ad ogni genere di infiltrazione mafiosa, comprese quelle che probabilmente avvelenano in alcune aree del Paese anche alcuni settori del sistema agricolo. Trovo però assurdo – ha continuato - e pertanto inaccettabile che si usino trasmissioni televisive per lanciare campagne di boicottaggio al consumo di pomodori provenienti da Pachino. Simili iniziative, ammessa una loro qualche utilità, sono accettabili soltanto quando l’allarme viene dato dalle istituzioni pubbliche preposte alla lotta contro la criminalità organizzata. In breve, gettare discredito su un’area produttiva così prestigiosa dal punto di vista della qualità dei prodotti può arrecare danno alla nostra agricoltura nel suo insieme, soprattutto se si tiene conto del nostro export. Considerato il quasi generale disinteresse da parte dei media nei confronti di ciò che è accaduto nel corso della trasmissione ‘Bontà loro’, mi auguro – ha concluso - che chi ha il compito istituzionale di fare luce sulle cose di mafia rassicuri al più presto e pubblicamente tutti coloro che a Pachino e in Sicilia lavorano in agricoltura nel pieno rispetto della legalità e della qualità dei loro prodotti”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il ministro all’Ambiente e parlamentare siciliano Stefania Prestigiacomo. ''E' intollerabile – ha detto il ministro - che dalla tv pubblica giungano appelli alla distruzione di un sistema economico fatto da 5mila piccoli produttori e 14 cooperative che puntando sulla eccellenza e unicità di un prodotto hanno reso il ciliegino Igp sinonimo di qualità. in tutto il mondo".
A tanta disapprovazione Maurizio Costanzo ha dato la propria disponibilità a tornare sull'argomento ''Sentirò – ha detto la Prestigiacomo e poi vedremo. Sono pronto a dire qualcosa lunedì in apertura del programma''
Alessandro Di Pietro ha invece affermato di essere ''d'accordo con il ministro Prestigiacomo che bisogna difendere il pachino, ma non con la criminalita' organizzata'' e ha inoltre precisato che con ''Grasso abbiamo sempre parlato del pachino normale, non del pachino Dop che risponde ad un protocollo di produzione che garantisce i produttori e i consumatori: questo tipo di pomodorino non ha nessuna interferenza mafiosa e infatti costa meno del normale pachino che sta sui mercati italiani''. Allo stesso tempo Sebastiano Fortunato, presidente del Consorzio di tutela Igp del pomodoro di Pachino, ha annunciato che l'associazione promuoverà un'azione legale, perchè ''non si possono usare quelle parole in tv'', mentre il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, invita la Rai ''a cacciare autori e giornalisti'' perchè la trasmissione ha prodotto ''un danno irreparabile per il settore agricolo e sono pronto a lanciare una campagna contro la Rai invitando i cittadini alla disubbidienza e a non pagare il canone''.
Allo stesso tempo sono state annunciate da parte di Forza del Sud immediate interrogazioni parlamentari. "Abbiamo - ha detto il parlamentare Pippo Fallica - già predisposto e nelle prossime ore presenteremo in Parlamento un'interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, alimentari e forestali per conoscere le iniziative che il governo intende adottare contro la proposta partorita di boicottare l'acquisto del pomodorino di Pachino per presunte infiltrazioni mafiose tra i produttori".
Fabio Granata di Futuro e Libertà invoca incece l'intervento dell'Antimafia. ''L'Antimafia approfondirà - annuncia il parlamentare - la vicenda relativa alle infiltrazioni mafiose nella distribuzione del pomodorino di Pachino denunciata dalla Rai e che ha determinato la protesta dei produttori siciliani per la campagna di boicottaggio indiscriminato lanciata durante la trasmissione''. Granata in particolare chiederà martedi' prossimo al presidente dell' Antimafia Pisanu di aprire una indagine sui fatti denunciati 'per accertarne la esatta configurazione e responsabilita.