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Prezzi della frutta, è allarme speculazione
Costi al consumo moltiplicati fino 500 per cento. Il prodotto- denuncia Coldiretti- è pagato al di sotto delle spese di produzione agli agricoltori e non permette a molti cittadini di garantirsi il consumo
Roma- Gli operatori non usano vie di mezzo e parlano di speculazione. Dal campo alla tavola i prezzi della frutta moltiplicano infatti fino al 500 per cento: dalle pesche pagate al produttore 0,30 euro e rivendute al consumatore a 1,80 euro alle susine (per le quali l’agricoltore si vede corrispondere 0,40 euro per poi ritrovarle sui banchi dei supermercati a 1,40 euro), dai meloni che da 0,40 euro schizzano a 1,40 euro al chilo fino ad arrivare all’uva da tavola che si trova in vendita a 2,50 euro rispetto agli 80 centesimi dati a chi la coltiva. E' questa la situazione di mercato attuale emersa da un’analisi Coldiretti su dati Ismea relativi alla terza settimana di luglio. L'organizzazione agricola segnala inoltre che per la prima volta la spesa per frutta e verdura degli italiani ha sorpassato quella per la carne ed è diventata la prima voce del budget alimentare delle famiglie con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. Il dato-si specifica- è stato calcolato sulla base dei dati Istat relativi gli ultimi quindici anni
La spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura infatti – si legge ancora in una nota- rappresenta ora il 23 per cento del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese contro i 97 euro della carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato.