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Prodotto interno lordo, a crescere è solo l'agricoltura

I dati provvisori dell'Istat parlano di un minino incremento del 2013 pari a uno 0,3 per cento. Il settore, rispetto agli altri comparti, è l'unico a segnare un segno+

Roma- Soddisfazione magra, ma confortante rispetto al quadro desolante del Paese. L’agricoltura nel 2013 è l’unica a crescere. Il trend di incremento è minimo (0,3%). La spesa per l’alimentare è diminuita del 3,1 per cento. Il Prodotto interno lordo ( Pil) italiano nello scorso anno è sceso- segnala Istat nei dati provvisori- sotto i livelli del 2000 con una flessione dell'1,9% mentre il debito pubblico e' volato al record storico.

L’Istituto di statistica ha anche rivisto al -2,5% il dato sul Pil 2012. L'ultima stima del Governo prevedeva, per il 2013, una contrazione dell'1,7%. Ai prezzi di mercato il Prodotto interno lordo lo scorso anno e' risultato pari a 1.560.024 milioni di euro, con una riduzione dello 0,4% rispetto all'anno precedente. Lo stock del debito pubblico ha raggiunto il top dall'inizio delle serie storiche confrontabili nel 1990, al 132,6% del Pil nel 2013. Nel 2012 il debito era risultato pari al 127% del Pil. E il rapporto tra deficit e Pil e' risultato pari al 3%, stabile rispetto all'anno precedente. L'avanzo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi), in rapporto al Pil, si e' attestato al 2,2% contro il 2,5% del 2012.

A fronte del calo del Pil registrato nel 2013, il valore aggiunto agricolo in termini reali è aumentato dello 0,3%, ma e' praticamente- commenta Confagricoltura-  fermo e comunque ad un livello di oltre un miliardo inferiore a quello del 2009 (passando da 28,01 a 26,98 miliardi di euro, con un calo del 3,7 per cento).”

Preoccupa Confagricoltura anche la tendenza al peggioramento della ragione di scambio agricola che, come evidenziato dal rapporto AgrOsserva (Ismea-Unioncamere) presentato qualche giorno fa, e' peggiorata nel quarto trimestre del 2013 su base tendenziale, con prezzi agricoli calati del 4 per cento e costi che si sono ridotti, ma solo dell'1,2 per cento.

“Se proseguirà questa tendenza – conclude Confagricoltura - sarà ben difficile recuperare il gap di redditività in termini di valore aggiunto registrato sinora. Dal nuovo governo ci attendiamo pertanto adeguate politiche per rilanciare l’agricoltura che contribuisce in maniera sempre più evidente alla crescita e all’occupazione del Paese.

Coldiretti evidenzia invece che, a fronte della crescita registrata-  nel settore si è verificata una riduzione delle unità lavorative attive (Ula) dell’1,7 per cento. Il valore aggiunto dell’agricoltura a prezzi base con valori concatenati nel 2013 è stato – sottolinea la Coldiretti - di 26,98 miliardi di euro con 1.166 mila unità di lavoro impegnate. Il risultato dell’anno - conclude la Coldiretti - è stato peraltro fortemente condizionato dall’andamento climatico avverso che ha provocato gravi danni al settore.

in data:03/03/2014

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