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Produzione di latte in aumento. Cresce il biologico
Fra gennaio e agosto di quest’anno l'incremento è dell’1,8%. Il trend è comunicato da Fieragricola
Roma- La produzione di latte dei principali Paesi esportatori a livello mondiale (Ue-28, Usa, Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Ucraina, Bielorussia, Cile, Uruguay, Turchia) fra gennaio e agosto di quest’anno è aumentato dell’1,8%. E quanto emerge da elaborazioni di Clal.it anticipate da Fieragricola. L’Unione europea, con 94,5 milioni di tonnellate di latte prodotto nei primi sette mesi del 2018, ha registrato una crescita dell’1,6%, con una spinta produttiva in crescita del 4% sulle polveri di latte scremato, del 2,1% dei formaggi e del 2% del burro. In frenata, rispetto ai primi sette mesi del 2017, la produzione di polvere di latte intero (-4,6 per cento).
Gli Stati uniti sono cresciuti fra gennaio e agosto dell’1,1% su base tendenziale, toccando quota 66,6 milioni di tonnellate.
Cresce anche il prezzo del latte. Sta crescendo nel mondo anche il prezzo del latte. In base alle ultime rilevazioni di Clal.it, le quotazioni sono cresciute del 4,5% negli Stati Uniti (con la media della materia prima valutata 30,35 €/100 kg nel mese di agosto), dello 0,2% in Oceania (30,34 €/100 kg la media a fine luglio) e del 2% in Europa (33,50 €/100 kg la media Ue in agosto). In Olanda, Friesland Campina - una delle più importanti cooperative d’Europa – pagherà in ottobre il prezzo del latte 38 euro al quintale, 1 euro in più rispetto a settembre.
In Italia Le rilevazioni del latte spot (cioè in cisterna, non legato a contratti di conferimento di durata pari o superiore ai tre mesi) sulle piazze di Verona e Lodi lo scorso 1 ottobre indicano un prezzo di 41,75 €/100 kg, in aumento rispettivamente dell’1,21% e del 2,45% rispetto alle quotazioni della settimana precedente.
Anche il latte di importazione vive una fase rialzista: 41,50 €/100 kg la Borsa merci di Verona (+1,22% sulla settimana precedente); 39,50 e 41,50 €/100 kg le rilevazioni di Lodi rispettivamente per il latte proveniente dalla Francia (+1,28%) e dalla Germania (+1,84 per cento). Per gli analisti di Clal.it, la riduzione del divario tra il prezzo del latte tedesco e italiano dovrebbe rallentare il tradizionale flusso di latte che dalla Baviera approda in Italia, rendendo l’acquisto della materia prima estera meno conveniente per i costi aggiuntivi di trasporto.
Aumentano le produzioni di latte biologico, a fronte di una richiesta sostenuta al consumo. Pur rimanendo una nicchia, in Germania e Francia (i primi due paesi dell’Ue per quantità di latte prodotto) l’incremento dell’«organic milk» nei primi sette mesi del 2018 è stato rispettivamente del 25,8% e del 39,8% rispetto allo stesso periodo del 2017. I prezzi alla stalla, di conseguenza, si adeguano alla domanda dei consumatori e agli allevatori vengono riconosciuti prezzi interessanti: quasi 45 €/100 kg in Francia lo scorso luglio (ultimo prezzo rilevato), 47,23 €/100 kg in Germania (luglio), mentre ha toccato i 47 euro il prezzo di ritiro in Olanda per gli allevatori conferenti a Friesland Campina