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Prosecco "tarocco", lettera aperta al ministro Catania
I produttori veneti del Prosecco si appellano al ministro del Mipaaf Mario Catania per difendersi da una nuova truffa alimentare ed enologica. Con una lettera aperta al responsabile del dicastero di Via XX Settembre i produttori protestano contro la produzione di prosecco "tarocco" che sta spopolando in Brasile.
L'appello, sottoscritto dal titolare della Casa spumantistica Battistella di Conegliano (Treviso), produttori di vero Prosecco italiano certificato, da Fauto Arrighi direttore de "La guida Michelin" e da Karen Casagrande, sommelier dell'anno 2010, chiede al governo Monti la difesa del celebre perlage veneto e di tutto l'Atlante nazionale dei prodotti tipici, ambasciatori del made in Italy troppe volte copiati e malamente imitati.
"E' scandaloso. Non è la prima volta - spiega Battistella - che qualche scaltro imprenditore straniero si comporta da 'ladro di etichette': il Prosecco in Germania è¨ una realà , come sono una realà i finti prosecco in Nuova Zelanda o in Australia. E’ la prima volta, però, che il fenomeno assume livelli tanto allarmanti: sembra che in Brasile si producano decine e decine di milioni di finto Prosecco, dinamica che, in modo del tutto sleale, fa concorrenza al vero Prosecco italiano Dop. Se anche questa nuova denuncia passerà in sordina e i policy maker continueranno a fare orecchie da mercante - aggiunge - ci vedremo costretti a organizzare una 'gettata di prosecco tarocco giù per il tombino' a Verona, la prossima settimana al 'Vinitaly' di Verona, nella speranza che si posino, su questa tanto delicata quanto importante questione, i riflettori dell'opinione pubblica".