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Prosecco Vs Prosek: il primo round va all’Italia
All’interrogazione della europarlamentare Bizzotto il commissario europeo all'Agricoltura Dacian Ciolos ha risposto che l'utilizzo in commercio della denominazione croata potrebbe entrare in conflitto con la protezione della Dop tricolore
Roma- Il primo round va all’Italia. L’Unione europea, salvo cambiamenti dell’ultima ora, dà ragione alla denominazione italiana Prosecco e non a quella croata Prosek. Senza troppi giri di parole Bruxelles ha riconosciuto che la denominazione croata 'Prosek' potrebbe entrare in conflitto con la protezione della Dop italiana Prosecco. A cantare vittoria della presa di posizione dell’istituzione europea è l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, responsabile federale del dipartimento Europa della Lega Nord, annunciando la risposta che la Commissione Ue ha dato alla sua interrogazione sul caso del Prosek croato. All’interrogazione della Bizzotto ha risposto il commissario europeo all'Agricoltura Dacian Ciolos: "In questo contesto, l'utilizzo in commercio del termine 'Prosek' può creare problemi giuridici nella misura in cui rientra nel campo d'applicazione dell'art 118 del Regolamento CE n° 1234/2007, poiché la denominazione croata potrebbe entrare in conflitto con la protezione della Dop italiana Prosecco". Il Commissario Ue ha spiegato inoltre che"le autorità croate sono a conoscenza di tale problema giuridico".
"La risposta di Ciolos va nella direzione che auspicavo, vale a dire a tutela del nostro Prosecco, simbolo per eccellenza del vino Made in Italy - dichiara l'eurodeputata Bizzotto - La Croazia è avvisata: siamo pronti a dare battaglia in ogni sede e a tutti i livelli per proteggere i circa 8 mila produttori di Prosecco presenti sul nostro territorio dalle imitazioni e dalle brutte copie prodotte all'estero". Sempre su precisa segnalazione dell'europarlamentare Bizzotto , l'Ue – si spiega in una nota - ha dato ampie rassicurazioni anche nel caso in cui la Croazia volesse presentare domanda di Salvaprotezione per il Prosek come Igp, Dop o menzione tradizionale: "Il Commissario Ciolos è stato chiaro – incalza la Bi zzotto - Nella fase d'esame che precede la decisione di concessione o di rifiuto della protezione saranno prese in considerazione eventuali denominazioni di vini omonimi già registrati. E il nostro Prosecco rientra proprio fra questi". Ad oggi comunque, come riferisce l'esecutivo comunitario alla Bizzotto, la Croazia non ha avanzato nessuna richiesta in tal senso. "I consumatori europei non possono essere tratti in inganno - conclude Mara Bizzotto - Il vero Prosecco è quello prodotto nelle nostre terre, l'unico tutelato a livello comunitario e che vanta denominazioni Doc e Docg. E non c'è Prosek croato che tenga".
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