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Quote latte, per la riscossione delle multe ci si aggrappa a un decreto
Il Ministero dell’Economia e il dicastero per le Politiche agricole, alimentari e forestali lavorano alla definizione di un provvedimento risolutore della difficile situazione. La misura, con molta probabilità, chiamerà in causa Equitalia e Agea
Roma - Soluzione più vicina per le multe delle quote latte. Ministero dell’Economia e ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali sono a lavoro per la definizione di un decreto del dicastero economico sulle modalità di riscossione delle vecchie sanzioni. L’annuncio è stato dal il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, in un'intervista al quotidiano economico 'Sole 24 Ore' in cui sottolinea che "le funzioni saranno ripartite tra Equitalia e Agea che fara' ricorso a soggetti giuridici abilitati alla riscossione e per questo indira' delle gare per individuarli"."Tutto questo – spiega inoltre il responsabile del dicastero di Via XX Settembre - portera' a una rapida sistemazione della maggior parte delle pendenze e auspico che i produttori chiedano di accedere alla rateizzazione per evitare cosi' ulteriori traumi".
Da parte del ministero restano comunque preoccupazioni sullo sforamento delle quote. Dopo due anni in linea con la quota assegnata, quest'anno l’Italia – segnala il ministro - rischia di sforare le quote per via di un andamento della produzione "preoccupante: nei primi 4 mesi c'e' stato uno sforamento di 110mila tonnellate e la proiezione su base annua ci porta a un surplus di 300mila tonnellate. Se si continua cosi' si rischia di pagare un prelievo di 85 milioni dopo tre anni di zero pagamenti". "Voglio - ha concluso Catania - lanciare un appello forte a tutti i produttori e le cooperative perche' dimostrino senso di responsabilita' e rientrino in quota. Abbiamo altri due anni di prelievo e se sfondiamo il tetto rischiamo di compromettere il passaggio al mercato e anche di suscitare reazioni negative da parte di Bruxelles"
Allo stesso tempo Confagricoltura ha lanciato un messaggio preoccupante sulla scarsa remuneratività degli agricoltori in relazione al prezzo del latte
“Con gli attuali prezzi del latte pagati ai produttori – dice Confagricoltura aIla vigilia della trattativa per il rinnovo dei contratti con l’industria - non ci sono più le condizioni per restare sul mercato”.” Il prezzo è fermo a 0,38 euro, mentre i costi di produzione sono saliti alle stelle, + 25% i diserbi, + 23% l’urea, + 10%, il gasolio, + 10%i mangimi. Dobbiamo difendere le nostre imprese – sottolinea con fermezza il Confagricoltura –. Ne va di mezzo la tenuta di un comparto, quello lattiero caseario, leader dell’agroalimentare nazionale di qualità.”
“I produttori – continua Confagricoltura – vogliono che venga loro riconosciuta la giusta remuneratività e ci sono tutte le premesse perché ciò avvenga. Il mercato dei principali prodotti Dop, a cui è destinata la maggior parte del latte italiano è un buona salute, le quotazione del latte spot sono in aumento, E’ giusto, quindi, che il valore venga redistribuito equamente lungo la filiera, sfruttando anche le nuove opportunità offerte dall’applicazione del pacchetto latte”.
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