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Raggiunto l'accordo sulla Politica agricola comune

L’intesa trovata dall’Europarlamento Consiglio e Commissione europea contiene molti punti positivi per l’agricoltura italiana, ma la sua attuazione è condizionata al suo finanziamento che ancora non c’è sul bilancio europeo 2014-2020

Roma- Raggiunto oggi dall’Europarlamento, Consiglio e Commissione europea un accordo sulla riforma della Politica agricola comune (Pac). La sua attuazione e' pero' condizionata- si legge in una nota - al suo finanziamento, che dipende dall'intesa, che ancora non c'e', sul bilancio europeo 2014-2020.

L’accordo trovato dall’Europarlamento Consiglio e Commissione europea contiene molti punti positivi per l’agricoltura italiana rispetto alle prime bozze di riforma che erano state presentate in passato. In particolare, per i pagamenti diretti:

- Il quadro del greening è stato migliorato per rispondere alle esigenze dell’agricoltura mediterranea, e di quella italiana in particolare. Sono state escluse dall’obbligo di applicare aree ecologiche le aziende sotto i 15 ettari di estensione, quelle con colture arboree permanenti e quelle coltivate a riso. La soglia per le aree ecologiche è stata fissata al 5%.
- È stato fissato un quadro di sistemi di convergenza graduale che consentiranno un confronto ragionevole e concertato con le Regioni e le organizzazioni professionali per la distribuzione degli aiuti diretti.
- È fissata al 15% del plafond assegnato all’Italia la soglia massima di aiuti accoppiati, comprensivo del 2% da destinare alle colture proteiche.
- Su richiesta anche del Ministro De Girolamo è stata resa obbligatoria la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per le aziende condotte da giovani agricoltori.
- E’ stato adottato un quadro semplificato per le piccole aziende che riceveranno un contributo forfettario, eliminando lungaggini burocratiche e semplificando le procedure.

Per l’OCM (organizzazione comune di mercato), le principali novità riguardano:

- Nuovo sistema di autorizzazioni per l’impianto di viti fino al 2030, che prevede una crescita massima dell’1% della superficie vitata.
- Su richiesta della delegazione italiana, sarà ammesso a intervento pubblico anche il frumento duro.
- È prevista la programmazione produttiva per i prosciutti crudi a denominazione d’origine.
- Si prevede che ogni Stato Membro potrà adottare/imporre un sistema di contrattualistica scritta tra agricoltore e acquirente, con esclusione del consumatore finale, come previsto in Italia con l’art. 62.
- Per quanto riguarda le organizzazioni di produttori sono previste regole per lo statuto e il riconoscimento, in particolare per il settore dell’ortofrutta.
- La Commissione avrà inoltre la possibilità di includere tra i prodotti del Programma “Frutta nelle scuole” anche l’olio d’oliva e le olive da tavola.

Per lo sviluppo rurale:


- E’ stato ripristinato il sostegno alla promozione e informazione dei prodotti di qualità e a denominazione di origine.
- E’ stata prevista la possibilità di realizzare specifici sottoprogrammi finalizzati al consolidamento dell’imprenditoria femminile nelle aree rurali.
- E’ stato stabilito un passaggio ancora più graduale dalla vecchia alla nuova delimitazione delle aree svantaggiate.
- Sono state semplificate e rese più coerenti le regole di accesso alla misura gestione delle crisi.

in data:26/06/2013

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