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Ricchi e poveri, lavoratori e disoccupati: il cibo mordi e fuggi non fa differenze
Uno studio di Jay Zagorsky e Patricia K. Smith, ricercatori dell'Universita' dell'Ohio e del Michigan, dimostra che il tempo incide molto sulle abitudini alimentari favorendo un consumo di hamburger e degli alimenti del fast food
Roma- Non è il livello socio economico a determinare la frequenza del consumo di cibo mordi e fuggi. Ricchi e poveri mangiano hamburger e fast food nella stessa quantita'. A rilevarlo- scrive il sito Slate è uno studio realizzato da Jay Zagorsky e Patricia K. Smith, ricercatori rispettivamente dell'Universita' dell'Ohio e del Michigan. L’analisi, condotta per tre settimane di seguito sulle abitudini quotidiane di 8000 americani, tra i 40 e i 50 anni negli intervalli di tempo 2008, 2010 e 2012, ha segnalato delle variabili nel comportamento, la più importante il tempo.
In particolare, secondo Zagorsky, piu' ore una persona lavora e piu' e' incline a mangiare fast food. Tra gli esempi piu' estremi, quello di 17 persone che hanno dichiarato di aver mangiato almeno un hamburger in ogni pasto della settimana. Uno di questi aveva due lavori e pochissimo tempo libero. C'e' anche un altro dato che rompe la correlazione tra poverta' e fast food. Le famiglie meno abbienti vivono infatti in aeree in cui e' molto piu' alta la presenza di queste catene. L'esposizione a cibi grassi e poco costosi e' quindi maggiore. Se e' vero che le persone mangiano la stessa quantita' di fast food indipendentemente dal portafoglio, significa che, scrive Slate, le fasce di popolazione piu' povere riescono a schivare meglio l'ampia proposta, mentre i piu' ricchi, circondati da negozi biologici, ricercano hamburger e patatine con piu' insistenza.