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Ridotta la pena a Tanzi. La condanna per il crack Parmalat passa da dieci a otto anni
La reclusione per l'ex patron del gruppo di Collecchio è stata ricalcolata dalla Quinta sezione penale sulla base della prescrizione di alcuni episodi di false informazioni al mercato
Roma - Riduzione di pena per Calisto Tanzi. È quanto stato deciso dalla Cassazione che ha ricalcolato al ribasso la condanna di dieci anni di reclusione inflitta all’ex patron della Parmalat in secondo grado. Ora Tanzi dovrà scontare 8 anni e 1 mese a seguito della prescrizione di alcuni episodi di false informazioni al mercato e rientranti nel crack Parmalat. Operativamente sono stati prescritti i reati fino al 18 giugno 2003. Intanto la difesa di Calisto Tanzi ha presentato istanza di sospensione della pena alla Procura della Repubblica di Milano. A renderlo ufficiale è stato Giampiero Biancolella, uno dei legali di Tanzi. ''La Cassazione - ha detto l'avvocato - deve comunicare il dispositivo della sentenza alla Procura di Milano che emettera' l'ordine di carcerazione. Noi - ha continuato - abbiamo chiesto che sia sospeso in attesa che il giudice di sorveglianza esamini la nostra richiesta di far scontare a Tanzi la condanna in detenzione domiciliare, come prevede la legge nei confronti delle persone che hanno compiuto 70''. Tanzi, h spiegato il legale, ''ha 72 anni e le sue condizioni di salute sono compromesse''. ''Tuttavia - ha concluso Biancolella - non ci sono automatismi nell'applicazione della norma per gli ultrasettantenni in quanto il magistrato di sorveglianza deve valutare caso per caso la percorribilita' della detenzione domiciliare''
Va segnalato inoltre che pene al ribasso, sempre per motivi di prescrizione, sono state adottate per altri imputati. La Quinta sezione penale ha ricalcolato la condanna per il consigliere indipendente di Parmalat, Luciano Silingardi che aveva avuto 3 anni in appello, ora è di 1 anno, 2 mesi e 15 giorni di reclusione con sospensione condizionale della pena. In questo caso la prescrizione e' stata dichiarata fino all'episodio dell'8 dicembre 2003. Annullata inoltre con rinvio alla Corte d'Appello di Milano, la condanna a 2 anni e 6 mesi per Giovanni Bonici, ex presidente di Parmalat Venezuela.
E’ stato poi respinto il ricorso di Bank of America e del funzionario dell'istituto di credito statunitense, Luca Sala che, comunque, era stato già prosciolto. Dichiarati inammissibili i ricorsi delle 17 parti civili contro il proscioglimento dei consiglieri indipendenti, Paolo Sciume' ed Enrico Barachini. Il verdetto conferma sostanzialmente la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Milano il 26 maggio 2010 con il quale era stato riconosciuto il diritto dei 32 mila piccoli risparmiatori truffati dal crac del gruppo Parmalat a ricevere 100 milioni di euro, titolo di provvisionale, come risarcimento del danno. La provvisionale era stata negata in primo grado. Nel corso dei processi di primo e secondo grado i risparmiatori erano riusciti ad ottenere circa 90-95 milioni di euro concludendo accordi di transazione con Bank of America. E’ bene ricordare che il crac nel suo insieme è stato pari a circa mille milioni di euro.
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