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Riso italiano, scendono in campo gli chef
L'’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto insieme a Chic, la Federazione Italiana Cuochi (Fic), Jeunes Restaurateurs Italia (Jre), Le Soste e l'Associazione Professionale Cuochi Italiani (Apci) scendono in campo per tutelare il riso italiano. La Commissione europea- si legge in una nota- ha avviato le procedure per il ripristino dei dazi sul riso proveniente da Cambogia e Myanmar, dopo aver concluso l'indagine sui possibili danni derivanti dalle importazioni non tassate dai due Paesi asiatici. Secondo i dati della Ue, nel periodo settembre 2012 - agosto 2017 l'import da Cambogia e Myanmar è aumentato fino ad incidere per più del 30% sul totale delle importazioni. Nello stesso periodo, la produzione della Ue è crollata del 40% e si è registrata una diminuzione dei prezzi tra il 20 e il 40%.
“Vogliamo contribuire- dicono gli chef- a sostenere le produzioni nazionali con l'uso delle varietà di riso italiano e la diffusione della conoscenza delle nostre specialità”. "Lo sforzo quotidiano- aggiungono- è volto alla valorizzazione delle nostre produzioni, proponendole costantemente nelle ricette che contraddistinguono l'Italia. In sinergia con tutta la filiera, enti e istituzioni intendiamo continuare su questa strada rafforzando la promozione di questo nobile prodotto anche in contesti internazionali”
“Siamo- concludono- il primo produttore europeo, con oltre cento varietà coltivate e un milione di tonnellate prodotte nell’ultima campagna. Ogni varietà si declina in una tradizione culinaria che racconta un pezzo del nostro territorio: dal supplì all’arancina, dalla paniscia al risotto, dal sartù alla tiella, specialità diverse che uniscono lo Stivale delineandone la storia, la cultura, l’identità”.