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Ristoranti: uno su due è gestito da donne. Le cuoche in rimonta sugli chef
Le imprese rosa del settore sono 172mila, il 54% del totale (50,8% ristoranti, 48,2% bar e 1% mense e catering. Il dato emerge dalla prima edizione di Food and Wine in Progress e del Congresso FIC “Il Cuoco 3.0: Visioni, valori e vantaggi”
Roma- Un ristorante o un bar su due sono gestiti da una donna. Sono infatti quasi 172mila le imprese del settore ristorazione che hanno una donna alla guida, il 54% del totale (50,8% ristoranti, 48,2% bar e 1% mense e catering) per un valore più che doppio rispetto a quello riferito all’intera economia. E’ quanto emerge dalla prima edizione di Food and Wine in Progress e del Congresso FIC “Il Cuoco 3.0: Visioni, valori e vantaggi”, l’evento in corso alla Stazione Leopolda di Firenze fino al 10 novembre e promosso dalla Federazione italiana cuochi (Fic) e dall’Unione regionale cuochi toscani (Urct), con la partnership dell’Associazione italiana sommelier Toscana, Cocktail in the world e Mercato Centrale di Firenze.
Nel dettaglio la ristorazione femminile si inserisce in un quadro nel quale, dall'analisi di Movimprese di Unioncamere, risultano attive 315.665 imprese con il codice dei servizi di ristorazione. La Lombardia è la prima regione per presenza di imprese del settore con una quota sul totale pari al 15,4%, seguita da Lazio (10,7%) e Campania (9,3%). La ditta individuale resta la forma giuridica prevalente, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno dove la quota sul totale raggiunge soglie che sfiorano l’80% del numero complessivo delle imprese attive.
Ad oggi il numero delle imprese registrate con il codice di attività 56.1 (ristoranti e attività di ristorazione mobile) ammonta a 164.519 unità. Il sorpasso dei ristoranti sul bar avvenuto nel corso di questi ultimi anni è frutto di una evoluzione del mercato che si è accompagnata al cambiamento del sistema delle regole grazie ai quali gli imprenditori privilegiano di qualificarsi come ristoranti, anziché bar, per disporre di maggiori gradi di libertà commerciale. Anche tra i ristoranti le ditte individuali costituiscono la maggioranza delle imprese.
In Europa il settore vale 504 miliardi di euro, concentrato principalmente in tre Paesi, e l’Italia si pone in particolare al terzo posto dopo Regno Unito e Spagna. In rapporto alla popolazione e a parità di potere d’acquisto, la spesa pro-capite è in Italia del 22% superiore a quella media europea e del 33% alla spesa della Francia