L'indirizzo
Santo, la marcia in più è nell'essere multitasking
Nato a Roma da un ex carrozzeria il locale è ispirato alle proposte di Londra e Berlino. Dal punto di vista gastronomico, dopo la "fase burger", punta a una cucina gournet
Roma- Alla domanda perchè sceglierlo, la risposta può essere certamente multitasking: perché è international, perché fa figo essere in uno dei locali tra i più cool del quartiere Trastevere di Roma, perché è alternativo (garantisce un servizio di bike) e perchè ben frequentato. Nel ristorante i bene informati parlano di ospiti come Manuel Agnelli (musicista, cantante, produttore discografico) e dell’attrice Carolina Crescentini, per fare qualche nome. Ma Santo, ristorante di Via della Paglia, 40, non è solo questo.
E’ la storia imprenditoriale nata due anni fa da un locale di un ex carrozzeria trasformata in un'attività dove trascorrere una serata piacevole tra il buon bere appagando il palato con il i piatti della cucina dello chef Edoardo Meuti. Il ristorante è però anche un storia di amicizia tra il proprietario Daniele Fadda e Edoardo Meuti, capitano della Brigata di cucina con un passato da perito assicurativo che sta lavorando, dopo una "fase burger e raw", a portare il locale ad avere un menu gourmet.
Il locale, che ha trovato ispirazione 24 mesi fa nell’origine da situazioni ristorative di Londra e Berlino, oggi ha mantenuto uno dei suoi punti di forza: cocktail personalizzati e una drink list molto vasta. A tavola, nell’ora di pranzo, questa nuova fase evolutiva di Santo, garantisce di scegliere invece tra sei tipi di antipasti che vanno dalle tartare di Fassona o di salmone alle tradizionali crocchette di melanzane preparare con la antica ricetta della nonna dello chef, arricchite di menta e salsa tartara. Tra i primi possiamo trovare piatti tradizionali romani come i tonnarelli all’Amatriciana, Fettuccine burro e alici e Fusilli con crema di broccoletti e mandorle tostate. Per i più golosi non manca Burger di manzo, di pollo o addirittura Veggy con melanzane e menta, finta maionese allo yogurt e pomodoro. Presente anche una possibilità di insalate: Greca e Caesar.
La sera il programma della cena può prevedere un tiramisù di baccalà o un maritozzo con il paté di coratella accompagnato dai carciofi fritti. Immancabile la tartare di Fassona Piemontese. Tra i primi le Fettuccine all’uovo Burro e Alici del Cantabrico e l’ Amatriciana di Polpo. Tra i secondi Tonno vitellato (tataki di Tonno, ristretto e mayo di vitello) o l’Agnello nel bosco, un filetto di agnello New Zeland cotto a bassa temperatura, avvicinato da una mollica di pane alle erbe , una terra ai funghi e ristretto di agnello. Semplice, ma soddisfacente la proposta dei dolci, tra tutti un Tiramisù formato a dischi e servito al piatto e una New York Cheese Cake con crema al formaggio, crumble, frutti di bosco e panna allo zabaione.
Gianluca Pacella