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Sbloccati settanta milioni di euro. I pescatori italiani tirano un sospiro di sollievo
L’erogazioni riguardano le compensazioni al reddito per i fermi biologici effettuati negli scorsi anni e gli aiuti per le demolizioni delle imbarcazioni
Roma – Una boccata d’ossigeno per la pesca italiana. Saranno infatti erogati circa 70 milioni di euro di parte comunitaria che riguardano, tra l'altro, le compensazioni al reddito per i fermi biologici della pesca effettuati negli scorsi anni e gli aiuti per le demolizioni delle imbarcazioni . Ad annunciare lo sblocco dei pagamenti del Fondo europeo per la pesca (Fep) che lo scorso anno erano stati sospesi su iniziativa della Commissione è stato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo
“Voglio far sapere ai pescatori italiani, alle prese con una pesante situazione di crisi, che nei prossimi giorni – ha detto la responsabile del dicastero di Via XX Settembre - ripartiranno i pagamenti del Fondo europeo per la pesca (Fep).
“Ho seguito costantemente- ha proseguito - la questione, con l'obiettivo di riprendere il prima possibile le erogazioni a favore dei pescatori. La Commissione ha riconosciuto che i problemi segnalati sono stati ora risolti”.
DAL 22 LUGLIO OPERATIVO IL DIVIETO PESCA
Con il calo dei consumi del 16 per cento in valore fatto registrare dagli acquisti di pesce italiano, arriva il fermo pesca che bloccherà nei porti le imbarcazioni nazionali lungo le coste dell’intera penisola, secondo un preciso calendario. E’ quanto afferma Impresa Pesca Coldiretti nel commentare la firma del decreto sul riposo biologico da parte del Ministro De Girolamo, sulla base dei dati Ismea relativi al primo trimestre 2013.
Con il fermo pesca si bloccano le attività della flotta italiana per favorire il ripopolamento del mare e garantire un migliore equilibrio tra le risorse biologiche e l’attività di pesca ma aumenta anche il rischio – sottolinea Impresapesca Coldiretti - di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca
Si parte il 22 luglio per l’alto Adriatico, nel tratto da Trieste a Rimini, con il blocco per 42 giorni, delle barche che hanno sistemi a traino. Il 5 agosto .- continua Impresa Pesca Coldiretti - stop alle attività per il centro e sud Adriatico, da Pesaro a Bari. Il primo ottobre si fermeranno i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno, mentre Sardegna e Sicilia decideranno nel periodo agosto e settembre in piena autonomia.
Il tutto in una situazione che, secondo un’analisi Coldiretti Impresa Pesca su dati Ismea, ha visto aumentare del 6,3 per cento le famiglie italiane che hanno rinunciato ad acquistare pesce fresco nonostante i prezzi al consumo siano rimasti pressoché stabili. A segnare un forte calo nei consumi - precisa la Coldiretti - e' il pesce azzurro come le alici che calano del 12 per cento ma nel piatto degli italiani diminuiscono anche i calamari (-14 per cento) e le cozze e gli altri mitili (-12 per cento).
Un crollo che ha messo a dura prova la flotta di pescherecci italiana che negli ultimi 30 anni ha già perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro. Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l'identità nazionale del prodotto Coldiretti Impresa Pesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica.
Assieme al decreto sul fermo pesca - continua Coldiretti - è stata fornita assicurazione circa la copertura per il rimborso del premio alle imprese, con risorse comunitarie Fep messe a disposizione dalle Regioni. Resta, però, forte la preoccupazione - conclude Impresa Pesca Coldiretti - per l’impegno delle risorse per il rimborso del periodo di inattività agli equipaggi tramite la Cassa integrazione straordinaria