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Scandali alimentari, conto salato per filiere e consumatori
Gli allarmi che hanno riguardato la mucca pazza-Bse, l'aviaria, la mozzarella blu, la carne di cavallo non tracciata nei tortellini sono costati 12 miliardi in 15 anni secondo un rapporto di Federconsumatori -Fiesa-Confesercenti
Roma- Sono costati 12 miliardi gli scandali alimentari che hanno scosso l'Italia negli ultimi 15 anni, un conto salato pagato da filiere e consumatori anche in termini di maggiori oneri di controlli. E' quanto emerge da uno studio Federconsumatori e Fiesa-Confesercenti, presentato nel corso dell'assemblea elettiva dell'associazione della distribuzione al dettaglio alimentare.
Dalla mucca pazza-Bse, all'aviaria, alla mozzarella blu, alla carne di cavallo non tracciata nei tortellini, una carrellata di allarmi, 7 su 10 verificati nella zootecnia, che hanno danneggiato filiere e consumi ma anche affinato nel tempo le normative sulla sicurezza alimentare e sulla tracciabilita' degli alimenti.
Il presidente Fiesa, Gian Paolo Angelotti, ha fatto notare pero' che gli scandali si sono verificati solamente a monte della filiera; da qui la necessita' di affinare i controlli verso le aree che hanno prodotto maggiori criticità.