Food Mania
Skrei, l'ingrediente che fa la differenza
Arriva sulle tavole degli italiani il raffinato merluzzo norvegese. Il pesce di carne soda, bianca e morbida garantisce un'assoluta qualità
Milano- L'ingrediente presente su tutte le tavole dei ristoranti italiani di alta qualità sarà lo Skrei. Nessuna paura se il nome non è noto: si tratta di merluzzi norvegesi che, dopo anni in cui si sono ben alimentati grazie al cibo abbondante che si trova nel Mare di Barents, fanno un viaggio verso sud, sulla costa norvegese con la finalità di riprodursi, un romantico viaggio alla ricerca del partner, tanto da essere chiamato Valentine’s Fish, il pesce dell’amore. Lo conoscevano anche i vichinghi, tanto che quando avvistavano stormi di Skrei era uso festeggiare: il “miracolo norvegese”, così veniva chiamato, determinava la sopravvivenza di tante famiglie e il nome deriva proprio dall’antica parola norrena “skrida” che significa “migratore”. Nei primi mesi di ogni anno milioni di merluzzi migratori intraprendono il loro viaggio nuotando in acque pure per migliaia di chilometri fino a raggiungere le Isole Lofoten e l’arcipelago delle Vesterålen, questi pesci modificano la propria alimentazione e sviluppano una carne soda, bianca e morbida, diventando così il merluzzo raffinatissimo, di trama sottile e dal sapore prelibato, oltre ad avere delle ottime qualità nutritive: magro ma al tempo stesso saporito, non necessita di quantità importanti di sale, un'esperienza che chi vuole allargare il proprio portafoglio gastronomico dovrebbe fare.
Oltre alla carne soda e bianca, si possono mangiare le uova e il quinto quarto: fegato, stomaco, lingua e persino le mascelle dello Skrei non si buttano! Lo Skrei è ricco di proteine, vitamine (in particolare vitamina D, così importante per l’alimentazione nei mesi invernali quando si è meno esposti al sole), minerali e acidi grassi essenziali omega-3.
Si parla di regolamentazione della pesca del merluzzo Skrei dal 1816, quando la Norvegia ha intrapreso numerose misure per garantire la longevità e la qualità della fornitura di merluzzo norvegese. Ogni anno, circa 2 milioni di tonnellate di merluzzi migrano verso le coste norvegesi, di questi ne viene pescata solo una piccola percentuale sostenibile alla riproduzione. Del pescato totale circa 10.000 tonnellate vengono poi certificate con il marchio Skrei®, garanzia della più alta qualità, tanto da essere riconosciuto come il miglior prodotto ittico norvegese: al momento sono 83 le aziende di pesca e trasformazione del pesce a far parte del consorzio Norwegian Seafood Council (Nsc), un ente fondato dal ministero della Pesca nel 1991 con sede a Tromsø, avente il compito di vegliare sulla commercializzazione dei prodotti ittici norvegesi nel mondo e divulgarne la cultura. Erano solo 10 le aziende che producevano e commercializzavano Skrei prima dell'aiuto per la promozione del governo novergese, si tratta di un ottimo traguardo.
Il logo Skrei® è il marchio ufficiale di questo tesoro del mare che ne attesta che la cattura, la lavorazione e il trasporto del pesce siano stati realizzati secondo una rigorosa normativa che garantisce la sostenibilità di questa pesca tradizionale, ma bisogna dire che lo skrei ha un'ottima resa, del 74% sul peso totale, quindi con uno scarto minimo. Per ottenere la certificazione Skrei®, il prodotto deve avere una serie di importanti requisiti: Pescato allo stato selvatico fra gennaio e aprile, adulto (circa 5 anni di età), catturato nelle tradizionali zone di riproduzione lungo la costa norvegese, in perfette condizioni, nessuna intaccatura o abrasione o danno di alcun genere
Camilla Rocca
in data:20/02/2017