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Spreco alimentare: verdura, latticini, frutta e prodotti da forno i più gettati nel cassonetto
La lista degli avanzi finiti nella spazzatura è dell'Università di Bologna - Distal per il progetto Reduce. Il valore economico è di 12 miliardi
Roma- Vale complessivamente 12 mld lo spreco alimentare in Italia, di questi 8,5 miliardi sono legati allo spreco domestico nazionale secondo le stime monitorate dall'Universita' di Bologna - Distal per il progetto Reduce - campagna Spreco Zero. A questa cifra va sommato lo spreco di filiera per oltre 3,5 miliardi annui monitorati fra i campi (946.229.325) la produzione industriale (1.111.916.133) e gli sprechi della distribuzione (1.444.189.543). I dati sono emersi a Fondazione Fico a Bologna in occasione della V giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare in progrtamma oggi 5 febbraio.
Viene segnalato inoltre che pesa 9,5 kg/anno per mq di superficie di vendita lo spreco negli ipermercati e 18,8 kg/anno per mq nei supermercati: tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 gr a settimana e 7,9 gr al giorno. Il 35% di questo spreco potrebbe essere recuperabile a scopo alimentazione umana. In termini economici, l'incidenza dello spreco alimentare sul fatturato dei punti vendita e' sotto l'1% per gli ipermercati, e di circa 1,4% per i supermercati. Le rilevazioni hanno preso in esame 16 punti vendita, di cui 3 ipermercati (oltre 2.500 m2) e 13 supermercati (da 600 a 2.500 m2). Nelle case italiane viene sprecata innanzitutto verdura, con 20 grammi al giorno pro capite (ca 7 kg ogni anno), come accertato dal progetto Reduce. Subito dopo il latte e latticini con 13,16 g al giorno pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero, per 4,8 kg all'anno. A seguire la frutta (12,24 g) e i prodotti da forno (8,8 g). Le cause? Aver raggiunto o superata la data di scadenza o essere andato a male nel 46% dei casi, e aver gettato il cibo che non era piaciuto (26%).