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Stabile il mercato fondiario in Italia
Continua la stasi nel mercato fondiario con un livello dei prezzi che, in media, non si discosta da quanto registrato l'anno prima. È quanto emerge dall'indagine annuale 2016 sul mercato fondiario, curata dalle postazioni regionali del Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia. Nel 2016 il prezzo medio si è attestato poco sotto i 20.000 euro per ettaro con una variazione negativa rispetto al 2015 dello -0,1%. Più significative le diminuzioni registrate nella montagna interna e in pianura e nelle circoscrizioni del Nord est e del Centro Italia. In controtendenza le zone altimetriche di collina e, in qualche misura, le circoscrizioni Nord ovest e Isole dove i valori medi presentano una leggera tendenza al rialzo. Va aggiunto che il tasso di inflazione praticamente nullo ha evitato un'ulteriore erosione del patrimonio fondiario in termini reali che si era verificata nel corso dell'ultimo decennio (-13% tra il 2005 e il 2015).
Il numero di compravendite di terreni agricoli è aumentato del 9% nel 2016 rispetto all'anno precedente. Si tratterebbe del secondo anno consecutivo di crescita dopo 8 anni di continue riduzioni che hanno portato le compravendite a circa il 60% di quanto si registrava dieci anni fa. La crescita più significativa riguarda le regioni del Nord ovest (11%) e del Sud (10%). L’ aumento dell'attività potrebbe essere- si legge in una nota- correlato con la contestuale crescita delle erogazioni di nuovi mutui per l'acquisto di immobili rurali che secondo Banca d'Italia hanno raggiunto nel 2016 un valore pari a 491 milioni di euro (+14% rispetto al 2015), un livello ancora distante da quanto erogato nel periodo pre-crisi (circa 700.000 euro) ma già quasi doppio rispetto ai minimi raggiunti nel periodo 2012-2014 (in media 280.000 euro all'anno). È probabile- si incalza- che i bassi tassi di interesse e le nuove aperture di credito del sistema bancario abbiano funzionato da volano per accrescere la domanda dei potenziali investitori.