Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » L'indirizzo » Stilelibero, la materia prima è al primo posto per una cucina non omologata

L'indirizzo

Stilelibero, la materia prima è al primo posto per una cucina non omologata

Apre nel quartiere Prati di Roma il ristorante guidato in cucina da Max Mariola. Il locale propone musica dal vivo e una ricca proposta di drink, vino e birre artigianali

Roma- Una doppia anima per un locale destinato a fare tendenza. Il mood del locale è invece il termine libero come spiega lo chef consulente del ristorante e volto tv Max Mariola. Insomma Stilelibero (Via Fabio Massimo 68/70), aperto nella borghese zona di Prati della Capitale, vuole essere qualcosa di diverso con l’intento di uscire dagli schemi preconfezionati e dallo schema newyorchese. Via dunque alle grandi  porte-finestre contornate da bordi neri ma spazio a una tradizionale entrata italica che apre a un primo piano più formale fatto di una cucina a vista con tavoli e panche sinuose di legno rovere e lampade in ottone che conducono, attraverso una scala in ferro e legno, a un livello sotterraneo in modalità club cocktail bar  dove musica, lifesyle e drink la fanno da padrona in uno spazio decisamente cool di complessivi 60 coperti, tra il sopra e il sotto,  composto di fotografie, collezioni di gioielli, borse ed altre opere per un arredo e architettura curata dall’interior designer Tommaso Guerra con pareti e soffitto blu petrolio, tavoli di noce antico, lampade in stile artdecò, in ottone e vetro lavorato. Presente anche una cantina a vista con ottime etichette e birre artigianali.

Diversa è anche la proposta culinaria guidata da Mariola che non vuole essere né  moderna e né tradizionale ma vuole mettere al centro solo ed esclusivamente la “valorizzazione” della materia prima.  In pratica come dice lo stesso chef “una cucina libera in cui non predomina uno stile in particolare, ma si cerca di rispettare gli ingredienti”. Ecco quindi che nel menù tartare di gamberi con scaloppa di foie gras, melograno e foglie autunnali; battuta di carne razza piemontese con ovetti di quaglia al tegamino, scalogno in agro dolce, capperi e pesto al prezzemolo; polpette di agnello con salsa cacio e pepe e limone; polpette di baccalà con salsa al pomodoro uvetta e pinoli.  Quanto invece alle chicche gastronomiche si può ordinare un ottimo Jamon Iberico Bellota, con pane strofinato e pomodori del piennolo. Non manca la possibilità di degustare formaggi, frutta secca; pane tostato con mortadella, finocchi saltati burro e parmigiano. Nell’area cocktail bar, posizionato al piano interrato. si possono degustare invece i club sandwich.

Il locale è aperto dal 5 dicembre dall’ora del the dove sarà possibile mangiare fino a tarda notte con proposte più semplici e veloci. Solo per la giornata della domenica è proposto invece il pranzo di famiglia con un autentico spirito della cucina tradizionale.

Gianluca Pacella

in data:01/12/2017

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno