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Svelata la ricetta della “Pizza SuperEnalotto”
Pomodoro, mozzarella e basilico, per richiamare il tricolore; poi l’immancabile olio d’oliva, il tutto accompagnato dal peperoncino rosso, che richiama il cornetto propiziatorio, e dal pregiato culatello di Zibello, perché per vincere bisogna anche avere un po’ di fortuna.
Questo il mix di sei ingredienti, espressione dell’eccellenza gastronomica made in Italy, alla base dell’inedita ricetta della “Pizza SuperEnalotto”, ideata da Sisal in collaborazione con Apes (Associazione dei Pizzaioli e Similari), prima associazione di categoria nel settore in Italia, dal 1981 impegnata nella promozione e diffusione del piatto italiano più conosciuto e apprezzato al mondo.
Sei ingredienti, tanti quanti i numeri della fortunata combinazione da indovinare per aggiudicarsi il premio più alto del SuperEnalotto, senza dimenticare che il concorso di domani vedrà la distribuzione di tutto il montepremi raccolto in un’unica sera, secondo la modalità SiVinceTutto.
L’iniziativa è stata presentata oggi presso la pizzeria “Mangiafuoco” di Roma, alla presenza di una madrina d’eccezione, Elenoire Casalegno. A chi ha ordinato la speciale pizza la showgirl televisiva ha dato in omaggio una schedina pre-giocata per concorrere all’estrazione del concorso speciale SiVinceTutto, in programma per domani, con la distribuzione di tutto il montepremi raccolto in un’unica sera. Prossimamente saranno coinvolte almeno un centinaio di pizzerie sul territorio nazionale.
La pizza, piatto simbolo della tradizione culinaria italiana apprezzato in tutto il mondo, si candida quindi a scalare la classifica dei cosiddetti “cibi porta-fortuna”, immancabili a tavola soprattutto nei giorni a cavallo tra la fine di un anno e l’inizio di un altro. Perché proprio la pizza? Innanzitutto perché nella cultura occidentale è molto quotato a scopo propiziatorio tutto ciò che ha la forma di un anello, a simboleggiare il cerchio perfetto e, quindi il ciclo completo dell’anno. Ma sono gli ingredienti scelti per la Pizza SuperEnalotto a fare la differenza. Che il cornetto di peperoncino sia considerato generalmente un amuleto in grado di tenere lontana la sfortuna è un dato di fatto, ma forse non tutti sanno che l’olio extravergine di oliva non solo fa bene alla salute, ma protegge da ogni forma di depressione chi ne fa uso quotidianamente. Il culatello, poi, al di là della valenza iconografica del nome del prelibato salume, è pur sempre fatto di maiale, visto in Italia come un animale che porta fortuna e benessere perché, secondo la tradizione, chi ne possiede uno non morirà mai di fame.
La rassegna dei “cibi porta-fortuna” non si esaurisce entro i confini italiani. Ogni cultura e ogni Paese del mondo ha infatti i suoi amuleti gastronomici e le sue consuetudini alimentari portatrici di auspici positivi. In Spagna il ravanello bianco rappresenta la prosperità. In Austria il maialino, però rigorosamente da latte, è il simbolo della buona fortuna per il nuovo anno. Ad esso va associato come dessert del gelato alla menta, servito non prima di avergli fatto assumere la forma di un quadrifoglio. In Brasile sono le lenticchie a simboleggiare il benessere. In Norvegia impazza un budino al riso al cui interno è custodita una mandorla intera: il benessere è garantito a chi prenderà la fetta con la mandorla. In Francia preferiscono mangiare una pila di frittelle per assicurarsi, oltre alla fortuna, anche una buona salute. Le donne dell’Armenia cucinano, per la loro famiglia, un pane speciale impastato con la fortuna e gli auguri, stampati nella pasta prima di cuocerlo. Altri cibi propiziatori immancabili sulle tavole di tutto il mondo sono lo zampone (simbolo di opulenza), l’uva, le noci ed il melograno (indici di abbondanza e fertilità).