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Tanio Liotta racconta il mondo culinario attraverso la forma del papillon
L'intento del giovane artista calabrese di 26 anni è quello di fondere le pratiche di cucina a tecniche e materiali artistici, così da preparare le creazioni come se fossero destinate a essere degustate
Milano- Coniugare la propria forma di espressione artistica con una forma di visione della gastronomia contemporanea: è il focus dell’attività di Tanio Liotta. Il giovane artista calabrese di 26 anni attraverso la forma del papillon racconta il mondo culinario: da Bottura a Oldani, da Cedroni a Marchesi, gli chef più importanti e i loro signature dishes sono stati trasformati in papillon. Tutte forme più alte di espressione e ispirazione traggono forza dalla solitudine e dai momenti no della vita: “In quel momento ero posseduto da un'infinità di parole, tanto che i fogli non potevano più contenerne, avrei voluto gridare, senza riuscirvi, dare una svolta, imprimere un solco nella mia vita. Un giorno trovai abbandonati alcuni pezzi di stoffa, ricordo dei giorni infantili con il nonno sarto. Assemblai insieme quei pezzi facendone un papillon e rimanendo affascinato dalla gestualità di quell'atto: un oggetto così semplice formato da milioni di pieghe. Il dado era tratto” Qui nasce l'anima del desing Tanio Liotta. “I miei papillons sono fatti quindi per dare voce al proprio io nascosto, e per ritrovarlo bisogna innanzitutto che essi esprimano la personalità di chi li indossa, devono poi raccontare la storia di chi li adotta, parlando di tutto quel mondo interiore che la pelle del nostro corpo nasconde”.
I papillon diventano il nuovo foglio di Tanio, le pieghe i suoi calamai, il tessuto il suo inchiostro. La prima vera collezione ispirata al cibo, “Bow ties for dinner” nasce dopo i suoi studi culianri: si tratta di 10 grandi piatti di famosi chef, rieditati sotto forma di papillon. Tra questi c’erano preparazioni di Oldani, Bottura, Cracco, Iaccarino, Marchesi, Cedroni e altri. Da qui è scaturita l’idea di realizzare più antologie che andassero a rappresentare mondo contrapposti – tra i quali centrale è sempre rimasto quello del food – mantenendo l’icona papillon come punto di riferimento artistico e strumento simbolico di espressione creativa. Da qui alcuni classici come la lattina strizzata, il Love Spaghetti e lo Champagne Bow-tie. L’intenzione dell’intero progetto è quella di fondere le pratiche culinarie a tecniche e materiali artistici, così da preparare le creazioni come se fossero destinate a essere degustate. Il risultato finale è un percorso fatto di consistenze, volumi, cromie e approcci formali contrapposti, ideati per spettacolarizzare il cibo, esibirlo in toni umoristici, renderlo ironico, brillante e dilettevole.
Camilla Rocca