Food Mania
Tannico svela l'identikit del wine-lover italiano
L’attendibilità dei dati si basa su un panel composto da oltre 85.000 clienti che hanno acquistato vini attraverso l'enoteca online
Roma- I millennial sono ancora innamorati del Dom Pérignon, come emerso lo scorso anno o si sono spostati su altro? Qual è la bollicina preferita dagli emiliani? Il Barolo è ancora di moda? Il Prosecco è apprezzato solo dai low spender? Qual è la denominazione preferita dai pensionati?Le risposte a tutte queste domande sono nella ricerca realizzata attraverso Tannico Intelligence, il servizio di market analysis che l’enoteca online leader in Italia fornisce gratuitamente ai propri fornitori e ai consorzi.
L’attendibilità dei dati si basa su un panel composto da oltre 85.000 clienti che hanno acquistato vini su Tannico e osservando i risultati dei dati raccolti, non mancano le sorprese.
BARBERA
La Barbera piace soprattutto agli uomini con un +8% rispetto al consumo medio delle altre denominazioni.
In particolare è molto apprezzato dai millennial che ne acquistano un +19%
in confronto al cliente medio. Parlando di aree geografiche i maggiori consumatori abitano nel nord Italia.
In particolare c’è una grande concentrazione nelle province del Piemonte. Il cliente Barbera se la gode e ne è ben consapevole. E’ infatti disposto a spendere il 20% in più rispetto al cliente medio, forte delle sue possibilità economiche che sono superiori del 5% rispetto al reddito medio.
BAROLO
Il tipo da Barolo è un uomo leggermente più giovane rispetto al cliente medio di Tannico ( 40,3 anni vs 41,72 anni). Di certo però non è una denominazione che attrae il gentil sesso: solo il 7% di loro ne f a uso e lo acquista, contro il 15% di clienti donne su Tannico. Il cliente Barolo si fa notarecon un reddito medio alto ( +18% dei clienti sono nella fascia 42K+) e una spesa per singola bottiglia superiore alla media. Il suo ordine medio si aggira attorno ai 150 euro , pari al 47% in più rispetto a quello dei clienti di Tannico. Gli amanti del Barolo sono particolarmente concentrati in
Lombardia e Piem onte , tuttavia la distribuzione è ben bilanciata anche nel resto d’Italia.
ALTO ADIGE BIANCO
L’ Alto Adige Bianco è donna. E’ la seconda scelta per coloro che cercano un’alternativa alle bollicine.
Eleganti anche nella spesa, spendono +15% in più del cliente medio. Viv ono nell e grandi città , dove il consumo è pari al +8% rispetto alla media su Tannico. Oltre alle donne, questa denominazione piace molto anche ai pensionati
che ne consumano un +39.6% rispetto alla media. Un trend in crescita in ogni caso, con una
percentuale sul totale delle vendite cresciuta del +4,2% nel 2017
FRANCIACORTA
Il Franciacorta è lo spumante di elezione degli Emi liani. La percentuale di acquisto è altissima in tutta la regione, arrivando a un +31% rispetto alle vendite delle altre denominazioni in Emilia. Ma gli emiliani non sono gli unici a subire il fascino di questa bollicina lombarda, che spopola anche fra le donne con un +9% rispetto al cliente medio. Chi beve Franciacorta, infine, ha un buon tenore di vita con un reddito superiore ai 42K annui
AMARONE
L’Amarone è l’high spender per definizione. E’ l’alternativa allo Champagne dn ella maison francese Dom Pérignon quando il consumatore è in cerca di qualcosa di diverso rispetto a una buona bollicina . Il signor Amarone è per l’appunto uomo e spende il 29% in più rispetto a gli altri clienti. Considerata la sua importanza, è una denominazione acquistata soprattutto nei mesi invernali e in particolare nel mese di dicembre , oltre che per un uso
personale anche per essere messo sotto l’albero di Natale di un buon intenditore che ne resterà senz’altro colpito.
PRIMITIVO
Il Primitivo non lascia equivoci e si conferma un vino amato al sud. Il consumo in meridione è pari al
+57% in confronto alla media de l resto d’Italia. Primi fra tutti sono i campani dove il Pri miti vo raggiunge il suo picco. I Primitivi sono senza troppi fronzoli e si dividono fra coloro che hanno un’età media che si aggira attorno ai 43 anni e di nuovo i pensionati che raggiungono addirittura un consumo pari al +49% rispetto alla media. Seppure il reddito del consumatore tipo sia inferiore alla media, i Millennial non hanno alcun dubbio a riguardo e stanno a debita distanza spendendo il -22% in meno rispetto a tutti gli altri.
PROSECCO
Chi pensa che il Prosecco sia la scelta per definizione di chi guadagna poco ma non vuole rinunc iare a una bollicina, si sbaglia. Il cliente medio del Prosecco infatti è un tipo di cliente spostato nelle fasce di reddito più alte. Benestante dunque, ma comunque attento alle sue spese. Il tipo Prosecco, rispetto alla media, è disposto a spendere di meno per ogni singola bottigliaFra nord e sud, viene consumato sicuramente più nella parte alta dall’Italia, con picco di consumi
ovviamente in Veneto. Dopo essere stato intramontabile per anni, qualche lievissimo campanello di
allarme si inizia a intravedere con una domanda in lieve calo
.
BARBARESCO
Il cliente del Barbaresco è un uomo leggermente più giovane del cliente medio ( 41,3 anni vs 41,8 anni). Le donne non lo amano particolarmente e se ne tengono abbastanza alla larga, spendendo il 25% in meno
rispetto alla media su Tannico. Ha una buona istruzione, con una laurea in tasca e un reddito superiore anche al cliente Barolo, pari al +30% dei clienti in fascia di reddito superiore ai 42K. Tuttavia i Barbareschi fanno comunque attenzione a come spendere i loro soldi investendo meno per singola bottiglia
Mentre il Barolo è amato in tutta l’Italia in modo più o meno uniforme, il consumo del Barbaresco è più orientato verso il nord. Diversi anche nei trend. Dopo aver raggiunto un picco di vendite nel 2016, il
Barbaresco ha subito un crollo nel 2017 pari al -60% , probabilmente legato
anche alla scarsa disponibilità dei prodotti.
LUGANA
Il Lugana è amico delle donne, che lo acquistano con slancio superando il cons umo medio s u Tann ico con un bel +25%. Millennial e adulte spesso non vanno a braccetto quando si parla di vino, e ancora una volta ne abbiamo conferma vedendo un acquisto di questa denominazione inferiore del -22%rispetto al cliente medio. La curiosità per il Lugana cresce e si sviluppa soprattutto nelle piccole città italiane dove l’acquisto è superiore del +20%. Ma attenzione, la situazione potrebbe cambiare e diventare popolare anche nelle maggiori città vista la forte crescita
che sta avendo sulle vendite pari al +33%nel solo 2017
AGLIANICO
ll tipo Aglianco è un tranquillo uomo del sud. Particolarmente amato da chi è in pensione, l’ Aglianico riesce a imporre il proprio fascino in modo inequivocabile in questa fascia, dove gli acquisti di questa denominazione vedono un aumento dell' 80%rispetto alle altre. I fan più sfegatati dell’Aglianico si
trovano nel sud d’Italia , con un’alta concentrazione nelle regioni della Basilicata e della
Campania. Forte in meridione quindi, ma non abbastanza da restare alto nella classifica
del consumo che riflette un forte calo negli ultimi anni , pari al -15%
ETNA
Altro tipo di pensionato è quello che all’Aglianico preferisce l’ Etna. Molto spesso vive nelle
grandi città italiane (+20%) ma è anche molto apprezzato nelle isole in particolare in Sicilia , dove viene prodotto. E’ un buon bevitore, esperto e a modo suo esigente. Saltando a pié pari tutta la fascia di età di mezzo che ne fa un consumo moderato, il tipo Etna passa dal pensionato al giovanissimo
in un battibaleno. In particolare è la fascia tra i 18 e i 24 anni a farsi affascinare, mentre ancora sta
prendendo le misure con il mondo del vino e non è ancora molto esperta. Chi vince fra i giovani e gli anziani? Sono i primi a primeggiare con un + 10% rispetto ai bevitori più esperti dai 55 anni
in su.
BRUNELLO DI MONTALCINO
Il Brunello di Montalcino sale sul podio delle scelte dei millennia l e degli impre nditori. Due fasce alle quali piace rispettivamente mettersi in mostra e spendere senza troppe limitazioni. Me ntre i giovanissimi ne acquistano il +12% in confronto al cliente medio, gli imprenditori – con una maggiore capacità di spesa – schizzano al +56%. Fra le fasce di reddito va particolarmente forte fra i benestanti con reddito superiore ai 42K, i quali spendono un +33%rispetto al cliente medio e fanno ordini medi da 150 euro. Diversa la vita degli impiegati, più morigerati e meno desiderosi di andare sotto ai riflettori, che infatti preferiscono altri vini e spendono il -12% rispetto alla media degli acquirenti di questa denominazione su Tannico. La percentuale sulle vendite del Brunello è in discesa da tre anni
ORANGE WINE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Se escludiamo ogni tipo di bollicina, i vini che si aggiudica la medaglia d’oro per i Millennial sono senza dubbio gli Orange Wine del Friuli Venezia Giulia. I numeri sono impressionanti per quant o riguarda il consumo nei giovanissimi che arriva a un +285% in confronto a quello del cliente medio di Tannico. Di nuovo l’accoppiata millennial- imprenditore torna attuale. Infatti, secondi sul podio ci sono proprio loro, con un consumo del +32% rispetto alla media. Che siano imprenditori o che siano ragazzi alle prime armi, gli Orange Wine sono prevalentemente apprezzati dagli
uomini, che superano le donne nel consumo con un +37%. A quanto pare però non abbastanza
trend setter da portare in cima le percentuali di vendita che al contrario sono
scese del -22% nell’ultimo anno
LAMBRUSCO
E’ probabile che immaginando il cliente tipo del Lambrusco punteremmo tutto sugli uomini di mezza età. Ma prenderemmo una cantonata. Con grande sorpresa, questo vitigno è tra le prime scelte dei
millennial che ne consumano il +25% rispetto al cliente medio. Ancora una volta le donne di discostano dalle scelte dei super giovani e controcorrente ne acquistano il - 20% rispetto agli altri clienti di Tannico.
Più popolare nei piccoli centri, le grandi città sembrano non amare questa denominazione. I capoluoghi Italiani infatti spendono il 18% in meno rispetto al cliente medio. Il Lambrusco però non molla e dal 2015 a
oggi ha avuto una crescita esponenziale
del +50%