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Terra dei fuochi: al via l'"operazione verità"
Approvato da Palazzo Chigi il piano di interventi finalizzato alla qualità delle coltivazioni, alla tutela dell'ambiente e della salute. In cantiere il decreto per l'individuazione delle aree food e no food
Roma- Via libera al piano d’emergenza per la cosiddetta "terra dei fuochi", l'area devastata da inquinamenti di ogni genere . Gli interventi approvati da Palazzo Chigi sono finalizzati alla qualità delle coltivazioni, alla tutela dell'ambiente e della salute. Il provvedimento - come si legge in una nota del Consiglio dei Ministri - prevede il monitoraggio e la classificazioni dei suoli, l'accertamento dello stato d'inquinamento dei terreni, la riforma dei reati ambientali, l'accelerazione e la semplificazione degli interventi necessari, oltreche' risorse per le bonifiche indispensabili per territori a forte condizionamento criminale quale e' quello della "terra dei fuochi". ll piano sara' attuato in stretto raccordo con la Regione Campania.. Il decreto legge, infine, stabilisce che possa essere utilizzato, su richiesta dei prefetti, personale messo a disposizione dalla Difesa.
Soddisfazione è stata espressa dal ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo. “Questo decreto – ha detto la responsabile del dicastero di Via XX Settembre - è un punto di inizio per una nuova Campania. Un Campania dove la legalità è un valore applicato quotidianamente. Era un atto doveroso per i miei concittadini e per tutti quegli agricoltori onesti che sono schiacciati tra la Camorra e un danno di immagine spropositato. In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio, l’indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi. In seguito la stessa operazione sarà portata a termine nel resto delle zone agricole della Regione Campania. Controlleremo – ha detto ancora - campo per campo, perché lo Stato c’è. L’obiettivo è quello di arrivare a definire con esattezza quali sono le terre inquinate e quali no. A conclusione dell’indagine provvederemo con decreto all’individuazione delle aree food e no food, mettendo così termine a odiose speculazioni alle quali stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Sarà una grande operazione verità, necessaria dopo tutto quello che si è scoperto. Con il decreto di oggi introduciamo nel nostro ordinamento anche il reato di combustione illecita di rifiuti, perché dobbiamo fermare i roghi che ogni giorno gettano – ha concluso- veleni nell’aria di quella zona. Da oggi chi brucia andrà in carcere e non pagherà solo una semplice sanzione”.
C'è però chi però non condivide l'intero testo del decreto. Tutte le iniziative prese ''sono condivisibili, non a caso le stiamo chiedendo da tempo''. A dirlo è il direttore del Consorzio di mozzarella di bufala campana dop, Antonio Lucisano che si aspettava però di trovare nel decreto legge sulla Terra dei Fuochi 'un intervento di salvaguardia dell'immagine delle produzioni locali''. I dati, per il comparto, sono nettamente negativi. Per la vicenda 'Terra dei Fuochi' e per il dubbio che si e' insinuato tra i cittadini sull'assenza di salubrita' dei prodotti, ''tra ottobre e novembre c'e' stato un calo di richieste del mercato tra il 30 e il 40% per una perdita di 20 milioni di euro, solo per il nostro comparto'', spiega il direttore del Consorzio. ''Noi - aggiunge - siamo la Fiat del Mezzogiorno e parliamo di un comparto che da' lavoro a 15mila addetti''. Ecco perche' la speranza era quella di ''trovare almeno qualche migliaia di euro''. Ed invece per Lucisano, ''non ci si vuole capacitare di un concetto semplice''. E cioe': ''La nostra e' un'agricoltura fondata sulle eccellenze vere, autentiche che derivano da millenni di storia, tutto questo e' sostenuto da piccolissime imprese che non hanno possibilita' di affrontare questa tempesta mediatica''. ''Forse non ci si rende conto - spiega ancora Lucisano - che e' indispensabile un supporto delle istituzioni sui reali requisiti di salubrita' di questi prodotti e che e' necessario un supporto economico per specifiche campagne di comunicazione. Nel nostro piccolo stiamo facendo delle cose ma e' una goccia nel deserto e in un mare di diffamazione''.
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