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Torna a correre l'export dei prodotti Made in Italy
Cresce nel 2010, secondo le analisi di Federalimentare, il lattiero-caseario, l'enologico, il dolciario e la birra. Il comparto alimentare è in recupero sul 2009 quando le esportazioni erano in calo del 4,2%.
Roma - Più che buono il trend delle esportazioni dell'industria alimentare targata Made in Italy. A renderlo noto è Federalimentare con la presentazione dei dati del bilancio 2010. Lo scorso anno l’export del settore è cresciuto del10,5%, toccando quota 21 miliardi di euro. Il comparto è in recupero sul 2009 quando le esportazioni erano risultate in calo del 4,2%. Il risultato è considerato dall’associazione confindustriale più che promettente se si considera che l'ultimo trimestre del 2010 ha segnato un +11,9%.
Nell’analisi dei singoli settori sono da considerare buone le prestazioni del lattiero caseario (+23,6% sul 2009 a 1.925 milioni), dell'enologico (+12,2% a 4.277 milioni), del dolciario (+11,2% a 2.588 milioni) e della birra che segna +41% a 114 milioni. Inoltre – si legge in una nota - nel 2010 recupera anche la produzione alimentare in Italia, con +1,6% rispetto al -1,5% del 2009. A dicembre scorso si è invece registrato un rallentamento del trend produttivo che si conferma anche all'inizio di quest'anno.
Allo stesso tempo – segnala Federalimentare - l’incremento delle materie prime agricole sui mercati internazionali si è fatto sentire sui prezzi alimentari alla produzione, con un aumento del 5% a gennaio e potrebbe rimbalzare sui prezzi al consumo. L’associazione fa presente inoltre che è tornata l'emergenza sul fronte degli approvvigionamenti delle materie prime. Non è casuale – conclude infatti l'organizzazione confindustriale - che l'inflazione alimentare abbia raggiunto il +1% nel confronto tendenziale gennaio 2011/2010. In particolare - fa presente il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua, i rincari delle materie prime hanno gia' avuto effetti sui prezzi alla produzione degli alimentari e inevitabilmente li avranno sui prezzi al consumo con un possibile aumento del 3-4%''.. ''Sicuramente - aggiunge Ferrua - ci sara' un allineamento dei prezzi degli alimentari ai livelli dell'inflazione attesa nel range di +2,7-3%, ma forse arriveremo anche al +4%''.
Infine Federalimentare aggiunge che nonostrante i recuperi di export e produzione, sul settore alimentare pesa lo scenario di consumi in flessione e dopo il calo dello 0,3% delle vendite alimentari nel 2010, anche il 2011 si apre con il segno meno (-1,2%) riaccendendo le preoccupazioni per la perdita di valore aggiunto che pesa sull'industria alimentare e l'agricoltura.
Nel dettaglio - l'associazione sulla base dei dati Istat- sottolinea come sia inoltre cresciuta la spesa low cost specificando che l'incidenza dei discount nei canali distributivi ha ormai raggiunto l'8%.