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Tra amici o in dolce compagnia, la scelta del ristorante passa dal web
Secondo uno studio presentato a Roma nel corso della Social Media Week il 61,5% di un campione ricerca nella Rete informazioni sul locale, il 59,9 il tipo di cucina e l'offerta
Roma- L’informazione sul ristorante da scegliere per passare una serata tra amici o in dolce compagnia passa sempre di più dal web. E ‘ quanto emerge da un’analisi di una ricerca commissionata in esclusiva a TradeLab e presentata a Roma nel corso l’evento di celebrazione dei 30 anni della testata di riferimento per i professionisti del mondo dell’ospitalità Mixer. Il focus è stato previsto dal calendario della Social Media Week. L’analisi è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da circa 2.000 consumatori di età compresa tra i 15 e i 65 anni, intervistati con un questionario inviato via web.
Lo studio mette in evidenza che il 61,5% degli intervistati ricorre principalmente al web per avere informazioni sui locali e le notizie più ricercate in primis sono il livello dei prezzi (69% del campione) seguito dai commenti di altri consumatori (60,3%) e dal tipo di cucina e di offerta (59,9%). Le fonti più utilizzate, in questo caso, sono il sito istituzionale (62,5%), a seguire Tripadvisor (62,3%) che distanzia di molto Facebook, fermo al 33,3% delle preferenze. Inoltre 1 intervistato su 4 pubblica immagini o video della sua esperienza nel locale, una pratica diffusa tra i Millennials (35,2%) e quasi ignorata dai Baby boomers (8,9%) che utilizzano maggiormente Facebook (74,2%), seguita da Tripadvisor 35,5% e Instagram 17,5%. Viene segnalato però che in 7 casi su 10 il consumatore non cita il locale, ma documenta solo la sua esperienza. I clienti viene spiegato ancora- sono comunque più propensi a pubblicare commenti positivi, lo dichiara il 61% del campione, solo in 2 casi su 10 gli intervistati dichiarano di scrivere recensioni negative. I Millennials invece sono l’eccezione, ovvero osano di più e confermano la tendenza a rilasciare valutazioni critiche più frequentemente rispetto alle fasce d’età più adulte.
Dalla ricerca emerge inoltre, partendo da alcuni spunti offerti da Host, il salone dell’ospitalità internazionale, partner dell’iniziativa, che la valutazione di un locale dipende anche molto da fattori umani quali l’accoglienza, il sorriso e la gentilezza del personale (45,3% degli intervistati), soprattutto da parte dei Baby boomers (53,9%). Tutti elementi- si legge in una nota- che suggeriscono ai gestori l’importanza di investire sul personale del locale. A seguire la mise en place (13,4%) e lo stile dell’arredamento (9,3%). Tutti fattori che poi determinano i commenti sui social, dove si colloca sempre al primo posto l’accoglienza (8 su scala 1- 10).
L’abitudine ad acquistare cibi e bevande in rete è invece ancora poco diffusa, anche se il trend potrebbe crescere nei prossimi anni, complice la tendenza dei più giovani ad ordinare piatti pronti su internet almeno secondo gli spunti forniti di Tuttofood, la fiera internazionale b2b dedicata al food & beverage, partner dell’iniziativa. In particolare settemilioni di italiani pari al 17% degli intervistati dichiarano di aver acquistato nell’ultimo anno alimenti e bevande online. Acquista sul web il 18,7% degli intervistati di età compresa tra i 15 e i 51 anni. I siti di e-commerce come Amazon catalizzano la maggior parte delle spese online per cibo e bevande (sono indicati dal 43,9% del campione), seguiti dai siti di e-commerce delle insegne della distribuzione e dai siti specializzati come ad es. Cortilia (18,2% delle preferenze).