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Tracciabilità più vicina per il latte made in Italy
Inoltrato a Bruxelles dal ministero per le Politiche agricole il decreto che introduce l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari. Il 67% dei consumatori pronto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto "trasparente"
Roma- La svolta è vicina, ora è tutto nelle mani di Bruxelles e presto il mistero sulla provenienza delle materie prime che vengono utilizzate per molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini cadrà. Il ministero per le Politiche agricole ha infatti inoltrato all’Unione europea lo schema di decreto che introduce l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia in modo da avviare l’iter autorizzativo previsto a livello europeo. La decisione è mossa anche dal fatto che oggi, secondo un’indagine demoscopica commissionata da Ismea, il 67% dei consumatori italiani intervistati si dichiara disposto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto lattiero caseario che abbia chiara in etichetta la sua origine italiana.
Dallo studio emerge che per 9 italiani su 10 è importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per latte fresco e i prodotti lattiero-caseari. Il decreto in particolare prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta con le seguenti diciture:
a) “paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte”;
b) “paese di confezionamento: nome del paese in cui il prodotto è stato confezionato”
c) “paese di trasformazione: nome del paese nel quale è stato trasformato il latte”;
Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura: ad esempio “Origine del Latte: Italia”.
In ogni caso sarà obbligatorio indicare espressamente il paese di mungitura del latte.
Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
origine del latte: paesi Ue
origine del latte: paesi non Ue
origine del latte: paesi Ue e non Ue.
Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.