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Una squadra unica per il comparto bieticolo
Nata dall’alleanza tra Anb e Cnb la Confederazione Generale dei Bieticoltori Italiani. L’organismo rappresenta 20mila soci
Roma - Un unico organismo per rappresentare 20 mila soci del settore bieticolo. E’ quanto accade con la fusione-alleanza tra Anb e Cnb, le due principali associazioni che operano nel settore della bieticoltura italiana, e la nascita della Confederazione Generale dei Bieticoltori Italiani (Cgbi).
In particolare, la struttura. come detto - assumerà la rappresentanza unitaria dei 20.000 soci delle due associazioni nel confronto interprofessionale con l’industria e razionalizzerà le attività di servizio presso gli zuccherifici, evitando duplicazioni e riducendo i costi. “Oggi, con una quota di sole 500.000 tonnellate, a fronte di un consumo di oltre 1.600.000, l’Italia è diventata fortemente dipendente dalle importazioni intracomunitarie, che a loro volta scontano la crescente volatilità del prezzo mondiale dello zucchero – ha osservato Confagricoltura -. Con la fine dei sostegni accordati temporaneamente alla bieticoltura italiana, dopo la rinuncia a due terzi della quota zucchero nazionale, si sentiva fortemente l’esigenza di dare maggior peso alla bieticoltura italiana”.
“Da Paese esportatore di zucchero fino a 6 anni fa, l’Italia è, infatti, oggi importatore netto di questa commodity strategica per la sicurezza alimentare – ricorda l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -. La scommessa della nuova Confederazione Generale dei Bieticoltori Italiani è quella riuscire a ricompattare la filiera bieticolo-saccarifera nazionale, affinché la barbabietola da zucchero continui a rappresentare un’opportunità economica valida per i produttori, tra le colture arabili”.