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Vendemmia, oltre il 40 per cento della produzione è destinata ai vini Doc
Annata stimata dagli operatori intorno ai 42 milioni di ettolitri. Calcolato un aumento del 3 per cento rispetto allo scorso anno
Roma- Previsione più che buona per la vendemmia in Italia. La previsione di produzione stimata dagli operatori è intorno ai 42 milioni di ettolitri. In aumento del 3 per cento rispetto allo scorso anno. L’annata è iniziata con la raccolta delle uve bianche destinate alla produzioni di spumanti, proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e si concluderà addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nebbiolo. Le previsioni di stima saranno in ogni caso aggiornate perché molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve ma se non ci saranno sconvolgimenti si prevede una buona qualità con la produzione che sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. La produzione di vini bianchi quest’anno - precisa la Coldiretti - dovrebbe superare leggermente quella dei rossi.
Positive anche le stime del presidente dell'Associazione degli enologi italiani Riccardo Cotarella. ''Sta andando – ha detto il presidente - veramente bene fino ad oggi. Per chi ha saputo operare con professionalita', questo andamento climatico non puo' che essere favorevole. Il condizionale e' d'obbligo ma, se continua cosi', mi sento di essere ottimista, potrebbe essere una bellissima annata, sia per i bianchi che per i rossi''
''Un andamento meteo cosi' non puo' che fare bene al vigneto il quale pero'- ha spiegato nel dettaglio- va seguito con professionalita', intervenendo secondo le necessita' della pianta per correggere gli effetti di un elemento non gestibile come il clima - dice - sempre con grande attenzione alla sostenibilita'''. La vendemmia e' gia' in fase ultimativa in Sicilia e in Puglia ma solo per alcuni vitigni, come Chardonnay, Merlot, Pinot grigio. Per il resto, salvo sorprese meteo, si entrera' nel vivo tra una settimana-10 giorni, prevedono gli enologi. ''Toccando ferro, fino ad oggi questa lentezza del clima- afferma ancora Cotarella- puo' avere effetti positivi sulla struttura, sui tannini rendendoli non troppo aggressivi'' . Dopo le ultime due annate avare, la vendemmia 2013 potrebbe quindi dare soddisfazioni anche in termini di quantita' ai produttori italiani. ''Ad oggi - conclude il presidente degli enologi - i chicchi sono polposi, i grappoli ricchi, al netto di eventuali problemi aziendali la stagione puo' essere quantitativamente piu' positiva rispetta all'anno scorso. Se pero' arrivano le piogge - aggiunge - siamo da capo a tredici, non si puo' generalizzare. Non resta quindi che sperare, scrutando il cielo, con la coscienza a posto di aver agito con professionalita'''.
Dal punto di vista economico, con l’inizio della vendemmia in Italia – ricorda poi Coldiretti - si attiva un motore economico che genera oltre 9 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,2 milioni di persone. La vendemmia 2013 – incalza l’organizzazione agricola - coinvolgerà 650mila ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dove quest’anno rispetto al passato con la crisi si prevede la presenza di un maggior numero di italiani rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro. La ricaduta occupazionale riguarda in realtà sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie, ecc.
L’Italia con la vendemmia 2013 diventa - sostiene la Coldiretti - il secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri in aumento del’11 per cento rispetto allo scorso anno. Al terzo posto tra i Paesi produttori si classifica la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina che è in forte crescita anche nei consumi. Sta infatti profondamento cambiando la geografia del vino nel mondo con i consumi degli italiani che sono scesi nel 2012 al minimo storico dall’Unità d’Italia ad appena 22,6 milioni di ettolitri, rispetto ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli Stati Uniti e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia che detiene il primato mondiale mentre in Cina sono stati versati ben 18 milioni di ettolitri. Nei primi sei mesi del 2013 i consumi delle famiglie italiane di vino e spumanti sono risultati in quantità in ulteriore calo del 2 per cento con il risultato che - conclude la Coldiretti - oltre la metà del fatturato che sarà realizzato dal vino della vendemmia 2013 sarà ottenuto dalle vendite realizzate sul mercato estero.