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Vino: gli Usa sono il primo mercato. Avanzano Cina e Russia
Un'analisi dell'Osservatorio Nomisma segnala il primato americano con un consumo di 29 milioni di ettolitri. Cina e Russia inseguono rispettivamente con 16 milioni e 800 mila e 10 milioni di ettolitri
Roma- La leadership per il consumo di vino è ancora degli Usa. Dietro gli Stati Uniti avanzano però Cina e Russia. La fotografia di settore è di Wine Monitor, l'osservatorio di Nomisma. Dall’analisi, presentata nel corso del Taormina Gourmet nell’ambito del forum "Il futuro del vino (e il vino del futuro)", emerge che il consumo americano è oggi pari a 29 milioni di ettolitri di vino, con una crescita nell'ultimo decennio pari al 37%. La Russia, con oltre 10 milioni di ettolitri, ha invece fatto un balzo del 121%, un +57% si e' registrato in Cina dove oggi si consumano 16 milioni e 800 mila ettolitri di vino.
Cresce la produzione in Spagna (oltre 42 milioni di ettolitri, + 2% in dieci anni) ma crescono notevolmente anche Australia (+54%), Sud Africa (+58%), Cile (+92%), Argentina (+20%), Stati Uniti (+15%) e Cina (+11%). Francia e Italia pur restando in testa per volumi di produzione hanno pero' subito un calo. A livello mondiale i Paesi dell'emisfero Sud insidiano quote di mercato ai 'top five' europei: se nei primi anni Ottanta l'export da Argentina, Cile, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda era intorno al 2% oggi e' cresciuto fino al 27%.
Per il vino italiano il mercato estero di riferimento si conferma quello degli Usa che dal Bel Paese acquistano oggi quasi 4 milioni di ettolitri. Il balzo piu' significativo fra il 2003 e il 2013 e' stato quello ben noto della Cina, con un + 3.800%. E' cresciuta anche la Russia (+242%), aumentate anche le esportazioni verso Canada (+110%), Giappone, Svizzera, Germania e Gran Bretagna. Cina, Stati Uniti e Russia le nazioni in cui si consuma piu' vino di importazione (fra il 75 e l'80%). In Germania il 36% del vino importato e' italiano. Fra gennaio e luglio di quest'anno i vini italiani all'estero hanno segnato un passo positivo in quasi tutti i Paesi, in controtendenza rispetto ad un calo generalizzato delle importazioni: in Cina ad esempio le importazioni di vino sono calate del 10,3% ma il vino italiano segna comunque un +0,9%. I dati sul consumo confermano la strada gia' intrapresa: cresce diffusamente il consumo di "bollicine".
In Gran Bretagna ad esempio i vini "sparkling" hanno segnato un +34% fra il 2008 e il 2013, +9% nello stesso periodo in Italia. Calano in generale i consumi, si dimezzano i consumatori abituali (chi bene almeno un bicchiere al giorno) ma crescono del 27% i consumatori occasionali. La birra resta la bevanda preferita dai consumatori di eta' compresa fra 25 e 54 anni, il vino invece fra gli over 55 e soprattutto dopo i 65 anni.