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Vino: la Spagna incalza l'Italia
La differenza produttiva tra i due Paesi è ormai ridotta ai minimi termini: appena 218mila ettolitri. A rilevarlo è Ismea-Uiv nella pubblicazione “Vino in cifre”
Roma – La Spagna tallona l’Italia del vino con una produzione di 39,9 milioni di ettolitri. A rilevarlo è Ismea-Uiv nella pubblicazione “Vino in cifre”, la raccolta di statistiche sul settore vitivinicolo mondiale con i trend storici di tutte le principali variabili economiche e produttive, in uscita con il primo numero del 2012 del Corriere Vinicolo. Nonostante una vendemmia ai minini storici, l’Italia mantiene in ogni caso il ruolo di secondo produttore mondiale di vino, dietro la Francia.
Secondo rilevazioni di metà dicembre – dicono Ismea e Uiv - il livello produttivo poco al di sopra dei 40 milioni di ettolitri ha ridotto la distanza tra Roma e Madrid: appena 218mila ettolitri. Va ricordato inoltre che la Spagna ha comunque accusato un calo produttivo di oltre il 2% rispetto al 2010, in un'annata che ha invece favorito la Francia, balzata oltre i 50,2 milioni di ettolitri (+11% rispetto al 2010).
L’analisi effettuata evidenzia inoltre che tra i produttori del Nuovo mondo aumenta la produzione del Cile (+15,5%, per oltre 10 milioni e mezzo di ettolitri), settimo nel ranking mondiale dietro al trio di testa europeo e alle spalle anche di Stati Uniti, Argentina e Australia. Diminuisce del 6% la vendemmia in Usa, quarto produttore mondiale con 18,7 milioni di ettolitri, dove pesa il meno 10% dalla California, primo polo produttivo del Paese. L'Argentina, con un -10% nel 2011, e' quinta in graduatoria, a 14,6 milioni di ettolitri, mentre l'Australia, in sesta posizione, ha prodotto piu' o meno gli stessi quantitativi del 2010, attestandosi intorno ai 10 milioni e mezzo di ettolitri. Vanno oltre la soglia dei 10 milioni anche altre due nazioni: la Cina, che con 10,4 milioni di ettolitri (-4%) si aggiudica l'ottava posizione nella graduatoria mondiale, e il Sudafrica con una vendemmia cresciuta del 2% rispetto al 2010. Si segnala inoltre una ripresa della produzione in Nord Europa e nei Peco. Dopo un 2010 fortemente negativo crescono Germania (+28%) e Austria (+45%), ma anche Romania (+31%), Bulgaria (+55%), Ungheria (+27%), Repubblica Ceca e Slovacchia.