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Vino: la partita dei consumi si gioca fuori dall’Ue
Nello scenario delineato da Vinexpo e Istituto internazionale di ricerca sul vino e gli spiriti Cina e Usa sono i Paesi che aumenteranno più di tutti gli acquisti fino al 2015. Italia e Francia caleranno del 2,7 e del 4,4 per cento
Roma – Per il vino la partita si gioca fuori dall’Unione europea (Ue). E’ quanto stimano Vinexpo e Iwsr (Istituto internazionale di ricerca sul vino e gli spiriti) che hanno fatto uno scenario internazionale del settore al 2015 segnalando una crescita moderata nei consumi europei: - un + 0,4 dal 2012 al 2015 - rispetto alla situazione del resto del mondo.
L’analisi evidenzia che nei prossimi quattro anni la scelta di mercato più lungimirante sarà quella di puntare sui mercati di Cina, Russia e Usa. In particolare la Cina sembra essere il cliente che aumenterà più di tutti i volumi importati con un tasso di crescita medio del 54,3 per cento. Gli Usa lo aumenteranno del 10 per cento all'anno.
Lo studio fa presente comunque che l'Europa rappresenta ancora il 62 per cento del consumo mondiale di vino, ma si tratta di una cifra destinata a calare, trainata dalla diminuzione dei consumi dei produttori leader. Nello specifico Italia e Francia caleranno rispettivamente nei prossimi quattro anni del 2,7 e del 4,4 per cento. Dato negativo anche in Gran Bretagna, dove si stima un meno 4,4 per cento; mentre i tedeschi incrementerebbero gli acquisti di vino del 2,1 per cento.
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